Una pratica che purtroppo è all’ordine del giorno: bocconi avvelenati e altre esche letali preparate con cura da individui insospettabili. L’ultima segnalazione dalla Sicilia giungeva qualche settimana fa da Lampedusa. Ora sempre dall’isola arriva una segnalazione quantomeno sconcertante. Infatti, i cani avvelenati sarebbero decine, una trentina secondo la segnalazione di Giusy la Bella del META. L’episodio è accaduto a Sciacca, in provincia di Agrigento. Le carcasse giacciono sul ciglio della strada da mercoledì sera. A oggi, viene spiegato nella denuncia, non sono state ancora rimosse.
Da parte sua, il Comune ha presentato una denuncia contro ignoti alla Procura, dimostrando comunque di non voler restarne impassibile di fronte all’accaduto. Il sindaco del comune agrigentino, Francesca Valenti ha diramato un’ordinanza per lanciare un appello urgente alla popolazione. In particolare, viene richiesto di usare particolare prudenza ed attenzione alle esche avvelenate delle quali sembra essere pieno il territorio.
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Immagini non adatte a un pubblico sensibile
Questa triste piaga, coi suoi terribili precedenti, non ha lasciato indifferente nessuno: in centinaia hanno commentato indignati il post di Giusy La Bella, che è stato ricondiviso in poche ore da oltre 13mila utenti. “Che schifo, solo in Italia si permette tutto ciò”, scrive Riccardo. Sotto accusa, nonostante abbia preso posizione, finisce il primo cittadino di Sciacca: “Caro sindaco di Sciacca, ero intenzionata a soggiornare questa estate li, ovvio che questo sarà il passaparola con gli altri: Boicottare Sciacca”, sono le parole dure di un’altra utente. Lina sottolinea: “Siamo una nazione di incivili… Le vere bestie siamo noi”. E Cecilia: “Maledetta ‘umanita’. Odio odio odio profondo per chi non ha valori per la vita. Di ogni essere sulla terra”. Intanto, è stata lanciata una petizione su Change.org per chiedere “che la Regione Sicilia affronti drasticamente il fenomeno del randagismo onde porre fine ad episodi come quello di Sciacca”.
Dei giorni scorsi, una denuncia arrivava dal Basso Salento, anche qui i bocconi avvelenati sono un problema all’ordine del giorno. Una lettrice sul suo profilo Facebook posta la foto di un povero randagio, una cagnetta. “Contenti? Ora non sporcherà più i marciapiedi di nessuno…”, scrive commentando la terribile immagine. Già in passato, nella stessa zona, era stata segnalata la presenza di polpette avvelenate e di wurstel con all’interno chiodi e vetri. Si tratta di pratiche terribili, con le quali qualcuno pensa di “risolvere” il fenomeno del randagismo.
GM
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