Ancora una storia di bocconi avvelenati che arriva direttamente da Piacenza: i cani potrebbero morire da un momento all’altro, chiesto l’intervento del sindaco.
La cattiveria dell’essere umano non ha limite. E purtroppo ci dobbiamo misurare con essa tutti i giorni: per strada, sul posto di lavoro, in famiglia. Insomma, i luoghi non mancano e molto spesso sono proprio quelli dove dovremmo essere accolti e preservati più di ogni altro aspetto.
Poi, siccome non basta l’aspetto face to face contro un altro essere umano, la cattiveria di noi uomini e donne si riversa anche sui nostri amici a quattro zampe. Ultimamente, e potremmo dire (anzi lo diciamo anche a gran voce) fortunatamente, il Codice Penale punisce severamente quelle persone che non rispettano gli animali e che li maltrattano sempre di più.
Oggi ci “affacciamo” sulla città di Piacenza, ove ritorna la pesante e sconcertante vicenda dei bocconi avvelenati. Alcune persone, tra amanti dei cani e attivisti, si sono mossi per arrivare fino in comune e chiedere l’intervento del sindaco su una vicenda che potrebbe, nelle prossime ore, portare a subite alcune perdite importanti.
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Quando l’essere umano si mette di “traverso” non c’è cosa che tenga. Un vero e proprio tramonto dell’anima quando si vedono compiere certe gesta che contemplano sono una stupida follia. Parliamo ancora una volta della vicenda dei bocconi avvelenati lasciati ai bordi della strada per colpire i nostri poveri amici a quattro zampe.
Ovviamente è un problema a tutto tondo, che tocca l’intera nazione nell’ambiente animale. Quest’ oggi, però, torniamo a Piacenza dove in Viale Beverora, già colpito un anno fa da questi gesti infimi, che portano in essere tanta cattiveria.
Troppi (anche se fosse uno non sarebbe comunque accettato) bocconi avvelenati nascosti da qualche autore o autrice senza anima sotto le foglie che cadono in autunno. Questa volta, però, i residenti, attivisti e amanti del mondo animale non si sono fermati all’indignazione. Hanno scritto una lettera alla sindaca della città, Patrizia Barbieri, cercando di mettere a punto un piano di sorveglianza attraverso le telecamera nel quartiere. Questi individui, che di umano hanno poco se non niente, devono essere identificati al più presto e devono pagare, con la giusta condanna, per ciò che compiono, mettendo a rischio la vita di molti cani che passeggiano con i loro amici.
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