Il Tribunale di Ivrea ha condannato un uomo a tre mesi e mezzo di carcere con la condizionale. La sentenza è arrivata dopo aver accertato che il 67enne cacciatore aveva sparato in testa ad un cane di razza Labrador. Tra le sanzioni che lo hanno raggiunto, oltre al reato di uccisione di animale figura anche la mancanza della necessità per la quale perpetrare l’atto, aggravante che ha pesato nel giudizio emesso in tribunale.
L’uomo è stato anche chiamato a risarcire i danni con delle provvisionali rispettivamente di 1500 e di 3000 euro. Il cane venne ucciso a bruciapelo perché si stava azzuffando con il Setter di proprietà di un suo compagno di battuta. L’arma utilizzata per il brutale gesto è un fucile. La difesa del 67enne è stata la seguente: la sua intenzione era quella di voler salvare l’animale del suo amico, ma non è bastato ad evitargli la condanna.
La caccia sta creando molte polemiche per vari motivi: oltre ai vari incidenti legati all’attività venatoria che periodicamente si susseguono, si registra anche quello particolare della messa riservata ai cacciatori che ha destato le proteste veementi delle associazioni animaliste. Come se non bastasse si ritiene che le amministrazioni nazionali e locali facciano ben poco per tutelare i diritti degli animali, favorendo in alcuni casi i cacciatori, a detta delle stess.
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