C.D.
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Batterio mangiacarne, allarme sulle spiagge della Florida
Un tragico episodio che desta allarmismo. La morte di un uomo Dave Bennet, 66 anni, che dopo aver superato un tumore, è stato uccido da un batterio.
L’uomo, residente in Florida, è morto nell’arco di 48 ore dopo una lunga agonia. Colpito da una febbre alta e crampi dopo aver contratto un batterio cosiddetto mangiacarne mentre era sulla spiaggia.
La figlia Cheryl ha pubblicato un lungo post su facebook nel quale ha raccontato la tragica sorte del padre.
“I batteri mangia carne sembrano una leggenda urbana. Lasciate che vi assicuri che non lo sono. Ci ha messo la vita mio padre. Questo è così crudo e personale per me che non volevo postare a riguardo, ma se posso aiutare una persona, allora ne vale la pena”.
Il batterio killer Vibrio vulnificus può provocare la fascite necrotizzante, un’infezione dei tessuti sottocutanei che se non trattata tempestivamente può portare a uno shock settico e alla morte.
La famiglia di Bennet era in vacanza al mare, a Destin quando l’uomo ha iniziato ad accusare diversi gravi sintomi per cui è stato ricoverato d’urgenza in ospedale.
Presentava una macchia nera sul dorso e i medici hanno da subito sospettato una grave infezione. Bennet non ce l’ha fatta e il giorno dopo il ricovero è deceduto in ospedale.
Dagli esami diagnostici è emerso che Dave aveva contratto la fascite necrotizzante, provocata da un batterio mangiacarne, che ha causa la sepsi che lo ha portato alla morte.
“Il batterio lo ha completamente distrutto in appena 48 ore.Non c’è abbastanza educazione sui batteri nell’acqua. Devono esserci cartelli segnaletici in ogni spiaggia, in ogni città e parco statale per segnalare che a causa di questi parassiti persone con ferite aperte o sistemi immunitari compromessi non dovrebbero entrare”.
Secondo le indiscrezioni, ci sono stati altri casi, sempre in Florida dove una bambina di 12 anni ha contratto la stessa infezione ed è stata salvata. Una donna invece è morta dopo essere cascata sulla spiaggia, per lo stesso batterio.
I batteri attraverso una ferita infettano il tessuto connettivo e il decorso è rapido provocando sintomi di vario tipo da bolle, vescicole a crampi, febbre alta fino allo choc settico letale.
L’infezione può essere provocata da un’ampia varietà di batteri: il più comune è lo streptococco, altri sono E.coli, Staphylococcus aureus, Aeromonas hydrophila, Clostridium e Klebsiella.
La fascite necrotizzante può essere trattata con antibiotici e chirurgia. L’incidenza di morte è del 25-30% dei casi.
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