Il progetto relativo al Banco del Farmaco Veterinario che era stato avanzato da AIDAA nelle scorse settimane è diventato ufficialmente operativo adesso. E tutto dovrebbe essere perfezionato a partire da questa estate. Tra i promotori del Banco del Farmaco Veterinario c’è la dottoressa Sara Ronchi, oltre al presidente di AIDAA, Lorenzo Croce. Il tutto ovviamente terrà conto della necessità di rispettare le consuete regole in materia di distribuzione dei medicinali attraverso i canali farmaceutici presenti. Qualche giorno fa c’è stata una riunione per decidere alcuni punti di partenza. “Questo progetto è una risposta concreta alla necessità di tante volontarie che si trovano costrette a dover sostenere di tasca loro le spese mediche per poter curare degli animali bisognosi. Il Banco del Farmaco Veterinario sarà del tutto gratuito e diventerà attivo su base regionale”. Ogni regione avrà la propria struttura di riferimento.
Già un anno fa si parlava della questione relativa all’elevato prezzo di alcuni farmaci veterinari. Non poche volte è avvenuto una sorta di paradosso. Ovvero che i medicinali ‘titolari’ e quelli generici in diverse occasioni risultano avere un prezzo quasi uguale. E questa cosa fa nascere il sospetto che ci sia una sorta di cartello dovuto ad accordi sottobanco da parte delle diverse case farmaceutiche. Della questione si era occupata anche la LNDC, sottolineando anche un aspetto preoccupato legato a questa vicenda. Per risparmiare infatti molte persone si avvalgono dell’utilizzo di farmaci destinati ad uso umano per somministrarli ai loro animali.
In merito a questo ci sono due disegni di legge che però un anno fa la Lega Nazionale Difesa del Cane ha giudicato vaghi e privi di una linea direttiva precisa. Da qui la proposta di consentire ai medici veterinari l’opzione di poter eventualmente prescrivere farmaci umani generici per gli animali quando le condizioni lo permettono. Infatti in alcuni casi è possibile fare questo. È sbagliato farlo invece in maniera indiscriminata e senza un parere del veterinario. Infine c’è anche una grossa differenza di prezzo tra i farmaci destinati ad uso umano e quelli per gli animali. Quest’ultimi a volte possono comportare una spesa anche fino a quattro volte superiore.
A.P.
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