In Sudafrica un bambino ha percorso chilometri per arrivare alla clinica veterinaria più vicina pur di far curare la sua cagnolina ammalata.
A Delft, una delle comunità più povere di Cape Town in Sudafrica, è mattina presto. Un bambino è appena uscito da solo dalla sua abitazione portando tra le braccia una cucciola di cane visibilmente malata. La cagnolina è ormai allo stremo delle proprie forze; il bambino, consapevole di non poterla aiutare diversamente, ha deciso di portarla presso una clinica veterinaria. Ed è così che inizia la storia della piccola quattro zampe ribattezzata con il nome di Nanuk.
Una cagnolina da salvare: la lotta per la sopravvivenza della cucciola ammalata Nanuk
Le foto della cucciola sono state condivise su Facebook sul profilo social di Tin Can Town (account Facebook @Tin Can Town), un’organizzazione non profit sudafricana che si occupa, come si legge sul profilo social, to «do what we can to help the animals living in the poor township of Blikkiesdorp, Delft, Cape Town» (tradotto in italiano: fare «il possibile per aiutare gli animali che vivono nella povera cittadina di Blikkiesdorp, Delft, Città del Capo»).
L’associazione Tin Can Towen è stata creata dal desiderio di tre donne, Rosie Kunneke, Clarina Hanekom e Dinielle Stöck, di offrire cure e attenzioni ai cani e gatti della cittadina. Dalla fondazione, le organizzatrici si impegnano a offrire cure veterinarie di base, cibo e consigli per i proprietari di animali domestici. Come raccontato sulla pagina Facebook del rifugio sudafricano, tra gli ospiti a quattro zampe della struttura vi è anche la cagnolina di nome Nanuk protagonista della storia.
La cucciola è arrivata alla clinica veterinaria dopo essere stata portata da un bambino che si era occupato di lei non appena era nata. Non avendo però abbastanza soldi per darle da mangiare o per curarla, il giovane ha percorso a piedi un lungo tragitto pur di trovare qualcuno che fosse in grado di salvare la vita alla cagnolina. Dopo che le responsabili della struttura gli hanno assicurato che avrebbero fatto tutto quanto era in loro potere pur di aiutare la cucciola, il bambino seppur a malincuore ha lasciato in affido la cagnetta.
Così racconta Dinielle Stöck, «La cagnolina era molto magra e il ragazzo ci ha detto che non aveva abbastanza soldi per darle da mangiare e che non poteva tenerla. Ci ha anche detto che soffriva di diarrea con presenza di sangue nelle feci. Gli abbiamo detto che avremmo fatto del nostro meglio per salvarle la vita e che le avremmo trovarle una nuova casa dove possano prendersi cura di lei. E l’abbiamo ringraziato per avercelo portato». Le condizioni di salute della piccola Nanuk, subito ricoverata nella clinica veterinaria, sono apparse molto critiche: la cucciola aveva contratto il parvovirus, una malattia mortale che colpisce principalmente i cani attaccandone e distruggendone l’intestino. Il dottor Cathy Meeks, veterinario statunitense all’ospedale BluePearl in Florida spiega come questo «virus causi anoressia, diarrea, vomito e perdita di peso. Può essere letale se non viene trattato». Il parvovirus canino è un virus che infetta soprattutto i cuccioli di cane, perché il loro sistema immunitario è ancora poco sviluppato. I vaccini, se non somministrati in tempo, non sono efficaci del tutto, e la dieta è un fattore molto importante per combattere questa malattia.
Nanuk non riusciva a ingerire alcun cibo: nonostante i farmaci antinausea, non riusciva a trattenere alcunché. Dopo cinque giorni di cure i veterinari hanno informato Stöckigt che in Nanuk «non ci fossero stati miglioramenti nelle ventiquattro ore successive, l’avrebbero aiutata a porre fine alle sue sofferenze». Le responsabili del rifugio non si sono arrese e si sono dedicate notte e giorno alla piccola quattro zampe denutrita e spossata: «Abbiamo iniziato a fare i turni per starle accanto nel suo letto ospedaliero, l’abbiamo incoraggiata, le abbiamo detto di combattere perché c’era una bella vita che l’attendeva». Dal momento che la malattia di Nanuk poteva essere contratta da altri cani, la cucciola era stata tenuta in isolamento. Per far fronte alla solitudine della cagnetta e aiutarla a riprendersi, lo staff del rifugio ha pensato di far conoscere a Nanuk i tre cuccioli di gatto appena accolti dalla struttura (per i felini, infatti, il parvovirus non è in alcun modo pericoloso). I piccoli micetti sono subito diventati un supporto emotivo importante per Nanuk, mostrandosi estremamente affettuosi con la cagnolina e trattandola come fosse stata una sorellina.
La quattro zampe a poco a poco ha mostrato segni di, seppur lenta, ripresa. Così raccontano su Facebook le donne che si sono prese cura di lei: «Questa piccolina magrissima deve essere uno dei cagnolini più duri che abbiamo mai incontrato. Abbiamo assistito all’orribile Parvovirus che distruggeva il suo corpo magrissimo sull’orlo della morte […] Ha ancora molta strada da fare finché non si riprenderà completamente ed è ancora incredibilmente magra ma ci stupiamo quotidianamente dalla sua pura forza di volontà di vivere… Continua a combattere piccola Nanuk!». Poche settimane dopo, Nanuk aveva portato a termine vittoriosamente la sua battaglia. La cagnetta ha iniziato a mangiare da sola e a riacquistare peso. Nell’attesa di trovare una famiglia disposta a donarle tutto l’affetto di cui ha bisogno, la cucciola trascorre le giornate in compagnia dei gattini che l’hanno supportata durante la malattia e la guarigione. (di Elisabetta Guglielmi)