Un bambino abbraccia il suo cane nel momento più sofferente che un quattro zampe possa passare nella sua vita: scena da brividi.
Quando siamo in sofferenza, nei confronti della vita, vogliamo sempre qualcuno che ci stia accanto, che ci tenda una mano, che apporti un aiuto ai nostri giorni difficili. È l’andamento, in questo caso doloroso, della vita stessa a richiederlo.
Ma qualcuno d’importante, che ci dia un concreto aiuto, è soltanto qualcuno che c’è stato per tutta la vita, nel corso dei giorni, delle settimane, dei mesi e degli anni. Un rapporto stretto, intenso, quasi morboso (nel senso buono del termine). Come può essere quello tra un bambino e un cane.
E oggi vogliamo parlare proprio di una storia simile. Di un bambino, di nome Gioele, che stringe forte a sé, nel momento dell’estrema sofferenza, il proprio cane di nome Wilma, una femmina di Maremmano. I due passano una vita insieme, fin da quando Gioele è piccolo, ma poi, sempre insieme, si ritrovano anche nel momento del dolore.
Una foto dove il bene si prende gioco del male, anche se il male sembra avanzare senza freni. È la foto di Gioele e Wilma, che si conoscono fin da quando il bambino era ancora più piccolo. Sempre insieme, legati da un affetto profondo.
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Lui ha solo otto anni, ma è da sempre legato a Wilma, al femmina appartenente alla razza Maremmano. Per lui è come una compagna di gioco, ma anche una tata. Insomma, qualcuno che c’è sempre stato e sempre ci sarà.
A scrivere su Facebook è il padre di Gioele, Simone Perini. Che si concede alla stesura di un lungo post dove descrive emozioni e la storia stessa. Nella foto si vede il cane nella gabbia di un veterinario e Gioele che lo tiene stresso a sé. Sembra avere il fiato accelerato, ha una flebo al braccio, ma può contare sulla presenza del suo amico.
Il papà scrive: “Ecco, cara mano sconosciuta, questo è il risultato del tuo gesto. Ma il tuo gesto, pregno di male, non abbatterà il bene. Lo stesso bene che tante persone stanno portando in questo momento”. Alla fine, anche se si viene a scoprire che il veleno non era la causa scatenante del dolore, le persone hanno dimostrato tanta solidarietà per dare un po’ di sangue a questa forza della natura con il nome di Wilma.
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Il cane alla fine ha subito un intervento delicato e sembra stare meglio, anche se la paura è stata tanta. Una paura e una sofferenza affrontate con l’aiuto di Gioele, sempre pronto a far sentire il suo calore attraverso un abbraccio.
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