Da Rovereto arriva la storia del ritrovamento e del salvataggio di uno sparviere ferito rimasto bloccato con un’ala rotta nel cortile di una scuola media.
Un’esperienza «emozionate e formativa» (come è stata definita dalla dirigente dell’Istituto comprensivo Rovereto Isera, Francesca Borroi), quella vissuta ieri dai ragazzi di una classe di seconda media. Nella scuola secondaria di primo grado Degasperi, situata in Viale Vittoria a Borgo Sacco a Rovereto (un comune della provincia autonoma di Trento), i bambini di una classe hanno contribuito al salvataggio di un rapace bloccato nel cortile della loro scuola. Verso le 14, a pochi minuti dal suono della campanella di uscita, la professoressa di tedesco Natalia De Metrio sta terminando la lezione. Gli alunni, però, la interrompono per comunicarle che fuori dalla finestra hanno visto qualcosa di insolito.
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Proprio in quel momento nel cortile della scuola un meraviglioso rapace stava cercando di spiccare il volo. I suoi tentativi, che si stavano rivelando del tutto inutili, non erano sfuggiti agli occhi incuriositi dei bambini, che lo stavano osservando dalla finestra della loro classe. Gli alunni si sono subito rivolti all’insegnante: «Prof nel cortile, vicino all’orto della scuola, c’è un gufo ferito. Venga a vedere: bisogna chiamare subito i soccorsi». Mentre alcuni ragazzi sono andati in cortile per controllare le mosse del rapace ferito ed evitare di perderlo di vista, la scuola ha provveduto a contattare la centrale operativa dei carabinieri forestali che hanno poi girato l’allarme al Centro recupero avifauna del Trentino gestito dalla Lipu.
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Emozionati e estremamente incuriositi, i bambini hanno atteso l’arrivo dell’esperto nella cattura dell’avifauna, rimanendo a controllare il povero rapace ferito e spaventato vicino all’orto della scuola. L’insegnante ha poi lodato «il grado di attenzione e di interesse dei ragazzi che hanno dimostrato una sensibilità enorme. Davvero encomiabili». I bambini hanno aspettato oltre l’orario di uscita per assistere al recupero dell’animale; all’esperto appena arrivato hanno poi rivolto numerosissime domande circa lo stato di salute del rapace, la specie alla quale apparteiene e la vita e le abitudini di quello che, come hanno imparato, era un esemplare di sparviero.
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Come è stato spiegato ai bambini in quella che è diventata una vera e propria lezione di etologia, lo sparviero (o, secondo la classificazione scientifica di Lineeo del 1758, Accipiter nisus) è un rapace appartenente alla famiglia Accipitridae, diffuso nelle zone temperate di Eurasia e Africa. Le ali corte e arrotondate e la lunga coda gli consentono un agile volo controllato nel folto dei boschi; tenacia unica, potenza e velocità fanno di questo rapace un grandissimo cacciatore. Proprio per le sue grandi doti venatorie, per secoli lo sparviero è stato utilizzato in falconeria.
L’esperto della Lipu ha spiegato che l’animale trovato nel cortile della scuola potrebbe essere andato a sbattere contro i vetri, uno dei pericoli più insidiosi per gli uccelli; l’impatto deve avergli causato una probabile frattura alll’ala destra. I primi accertamenti hanno infatti rivelato la compromissione dell’ala, anche se non ne è stata confermata ancora la frattura. I ragazzi hanno seguito in silenzio e da una debita distanza la cattura del rapace, per chiedere poi di vederlo da vicino. Dopo essere stato messo in sicurezza, lo sparviero è stato portato al centro di recupero di Trento, dove verrà curato prima di essere nuovamente liberato in natura. (di Elisabetta Guglielmi)
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