L’ONG Bali Animal Welfare Association (BAWA ) che si occupa di tutela di animali ha lanciato un appello per fermare la strage di cani randagi sull’isola di Bali in Indonesia. Un massacro deciso dal governo per combattere il fenomeno del randagismo tramite il quale si diffonderebbe il virus della rabbia che avrebbe colpito la popolazione locale. Tuttavia, l’ong ha ricordato che tra il 2014 e il 2015 solo due persone sarebbero decedute per la rabbia. L’abbattimento dei cani randagi per limitare la propagazione del virus era già stato al centro di una strategia governativa applicata dal 2008 e da allora sono stati uccisi ben 150 mila esemplari.
Con l’organizzazione International Fund for Animal Welfare (IFAW), l’associazione di Bali ha avviato una campagna internazionale e una petizione per fermare il massacro del governo a Bali.
L’Ong ha ricordato che da sette anni il virus della rabbia è presente sull’isola e si sono rivelate inutili le strategie del governo contro i cani randagi. L’abbattimento si rivela essere un metodo inefficace. L’organizzazione animalista ha spiegato che tra le strategie che potrebbbero combattere la diffusione della rabbia, vi è la vaccinazione dei randagi.
Non a caso, la IFAW e BAWA hanno avviato una campagna di vaccinazione e sterilizzazione dei cani randagi per arginare il fenomeno. Ma lo sterminio voluto dal governo sarebbe invece già iniziato.
Ecco perché le due organizzazioni hanno lanciato un ultimo e disperato appello per salvare i cani di strada, accompagnato da un video di denuncia commovente, pubblicato su youtube a fine febbraio.
Firma la petizione clicca Stop the mass killing of Bali’s dogs
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