Scena horror a Pozzuoli dove un abitante recandosi al suo cortile ha trovato tutte le sue galline decapitate. Dopo un’indagine le autorità sono risalite agli autori del gesto, scoprendo che si trattava di un gruppo di ragazzini di età inferiore ai 10 anni. L’elemento più sconcertante è che molti cittadini hanno giustificato l’azione della baby gang, sottolineando che tanto, prima o poi, è la fine che avrebbero fatto quei volatili. Per il proprietario al contrario si trattava solo di esemplari destinati alla produzione delle uova e non di certo al brodo.
Come riporta molisenetwork, i bambini resteranno molto probabilmente impuniti e forse saranno liberi in futuro di uccidere altri animali. Purtroppo, come emerso da molte indagini e studi sulla crudeltà verso gli animali, è proprio dalla tenera infanzia che si possono individuare i primi segnali di persone potenzialmente pericolose. Infatti, proprio la violenza sugli animali è un elemento tipico e comune a molti serial killer o di individui con disturbi della personalità. Nella tenera infanzia ciò denota una scarsa capacità di empatia che nelle fasi della crescita appartiene può portare a persone instabili. Ecco perché gli esperti invitano a fare attenzione a questi comportamenti e ad intervenire fin da subito per capire quale sia il problema nel bambino che rischia di crescere con serie deviazioni psicologiche e palesare in seguito disturbi della personalità come ad esempio diventare sociopatici. Giustificare questi comportamenti, riconducendoli a delle “bravate” da ragazzini è senz’altro una delle peggiori cose da fare. E’ importante insegnare ai bambini il rispetto per gli esseri viventi. L’educazione è alla base di un sistema che porta ad una società civile responsabile nei riguardi degli altri.
Come si evince da questi casi, come quello di Angelo, il randagio bianco, attaccato ad un albero e ucciso a bastonate, per cui sono stati condannati quattro giovani di Sangineto, ci sono ancora retaggi di una mentalità arcaica nella quale la vita di un animale non ha valore e soprattutto in cui non vi è il rispetto per gli animali, depredati della loro dignità, vittime di un’indifferenza e di una violenza gratuita senza logica. Nel caso dei bambini, la colpa ricade sicuramente sui genitori e sulla comunità che deve condannare senza mezze misure azioni di questo tipo, anche se si tratta di “semplici” galline.
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