Come ogni anno, con le feste torna il tragico periodo dei botti di Capodanno e le campagne di sensibilizzazione sul tema non sempre riescono ad incidere abbastanza, ricordando la pericolosità e le conseguenze sugli animali che si spaventano, terrorizzati.
Purtroppo gli animali sono creature indifese e spesso vittime di giochi crudeli soprattutto con i petardi. Chi non ha mai sentito le storie goliardiche di molti giovani che si divertivano da ragazzi a legare un petardo alla coda del cane o con i gatti. Una crudeltà e una violenza che si verifica in contesti in cui non vi è un’educazione al rispetto della vita.
Fatti che colleghiamo ad un passato ormai lontano eppure ancora oggi all’ordine del giorno, come i piromani che in Sicilia o in Sardegna incendiano i gatti lanciandoli nei boschi per appiccare gli incendi devastanti.
Ecco una scena che non vorremo vedere che ha come vittima un cagnolino, pit bull, fiducioso nell’uomo. Il cane si era lasciato avvicinare tranquillamente da un gruppo di bambini che gli hanno lanciato un petardo per farlo spaventare. Il cane è rimasto gravemente ferito ad un occhio e terrorizzato è scappato per la strada dove è stato investito da un’automobile. L’animale non ce l’ha fatta a sopravvivere nonostante l’immediato soccorso di un passante che ha recuperato il cane portandolo al laboratorio veterinario più vicino.
L’ONG Croquetón GDL che ha seguito il caso ha riferito che l’esplosione ha provocato un’emorragia interna, causa del decesso del cane.
Purtroppo chi ha assistito alla scena non vuole testimoniare, in quanto si tratta di ragazzi del residenti nel quartiere: “Questo è un chiaro segnale che qualcosa non funziona nella nostra società”, ha commentato un utente denunciando il principio omertoso di fronte ad un reato di questo tipo.
“Il caso di questo cane deve diventare un invito a tutti, a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del soccorso e dell’educazione al rispetto degli animali e non solo un fatto con il quale esprimere la propria rabbia, sdegno oppure dire poverino”, hanno dichiarato gli attivisti dell’ong animalista, condividendo le immagini del povero cane, vittima di un gruppo di bambini che purtroppo non ce l’ha fatta a differenza di Pascal, il cagnolino che in Turchia è stato cosparso di colla e immerso nel fango da una baby gang.
Mancanza di educazione e di rispetto vanno di pari passo. Sicuramente, denunciando e mostrando la realtà dei fatti è un modo per dire basta e incitare le persone a reagire a questo tipo di violenza gratuita: “Un appello ai padri di famiglia per porre freno e educare i figli a rispettare la vita”, scriva la Croquetón GDL.
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