Ha lavorato per cinque anni con un cane, facendolo diventare il suo migliore amico: ora l’azienda li vuole separare e si va in tribunale
L’azienda li vuole separare: lui ha lavorato per cinque anni con un cane, che è diventato il suo migliore amico e non vuole lasciare Roxy. La vicenda finisce così in tribunale. Una storia straziante quella della cucciola e di Barry, l’uomo che non vuole lasciarla andare. Un racconto che arriva dagli Stati Uniti e che sta lasciando tutti con il fiato sospeso, cercando di capire come si pronuncerà il giudice. Come si è arrivati a questo punto? Una domanda che in molti si faranno.
Barry è un uomo che vive nel Queens. Cinque anni fa ha iniziato a lavorare per un’azienda che si occupa di controllo dei parassiti. Proprio sul posto di lavoro ha conosciuto Roxy, una cagnolina da fiuto addestrata per scovare le cimici. I due, negli ultimi cinque anni, hanno vissuto e lavorato insieme. Hanno condiviso ogni cosa, compreso un amore al di sopra di ogni limite.
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Tuttavia, lo scorso marzo l’uomo ha perso il suo posto di lavoro, così ha deciso di tornare nella sua città natale, portando con sé Roxy, la compagna fedele che ormai si era affezionata a lui, e l’altro cane di famiglia. Dopo qualche giorno però, l’azienda ha chiamato l’ex dipendente: volevano avere indietro il cane, che era di loro proprietà. Dunque il ragazzo non poteva più tenere con sé la cucciola alla quale si era affezionato.
“A tutti capita di perdere il lavoro. E per me non è stato un problema restituire la mia uniforme, l’auto dell’azienda e la carta di credito. Ma mai avrei immaginato di dover dire addio a Roxy. Mi sono rifiutato e mi hanno denunciato. Ho davanti una complessa battaglia per la custodia del cane e per un’accusa di furto“, ha raccontato Barry.
L’uomo non aveva alcuna possibilità di vincere la battaglia legale: prima di iniziare il lavoro, infatti, aveva firmato un accordo nel quale si riconosceva Roxy come proprietà dell’azienda. Tuttavia, un magistrato del Queens si è già espresso contro la ditta. Ha commentato Barry: “Ha capito che un cane è come un figlio. Il giudice ha tenuto conto di quale fosse la cosa migliore nell’interesse del benessere dell’animale“. Di seguito, il video che racconta questa vicenda.
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Tuttavia non si è ancora arrivati alla sentenza definitiva: l’azienda ha fatto ricorso, sperando di veder tornare il cane da loro. Nel frattempo, Barry ha ricevuto solidarietà da diverse parti del mondo: in molti sperano che vinca la sua battaglia in difesa dell’amore che c’è tra lui e la sua cagnolina.
Matteo Simeone
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