A distanza di mesi dai maltrattamenti e dall’abbandono di un cane, è arrivata la condanna per la donna responsabile dei crimini.
Tutti i giorni sui social network vengono diffuse notizie relative al maltrattamento di animali e ai frequenti casi di abbandono di questi ultimi da parte degli umani. Un caso che ha fatto particolare scalpore, tanto da essere riportato dai media locali in diversi servizi giornalistici, riguarda il rapimento e l’uccisione di un Bulldog francese di nome Charlie. Proprio in questi giorni è arrivata la condanna per la donna responsabile della crudeltà sul quattro zampe.
Donna condannata per aver rapito e ucciso il cane Bulldog francese di nome Charlie
I fatti sono stati riportati in un servizio giornalistico della WFSB (canale 3), una stazione televisiva concessa in licenza a Hartford, Connecticut, Stati Uniti, che serve il mercato Hartford-New Haven come affiliata della CBS. Sul sito web, EyeWitnessNews3 The Wax, è stato condiviso un video in cui viene riportata l’intervista all’umano che viveva con il cagnolino Charlie.
L’emittente televisiva spiega nel filmato condiviso sul web che, quasi un anno dopo il ritrovamento di un cagnolino sul ciglio di una strada a Norwichtown, le accuse di crudeltà sugli animali sono state presentate in Connecticut. Una donna statunitense è stata accusata di crudeltà sugli animali dodici mesi dopo l’uccisione del cane di razza Bulldog Francese di nome Charlie.
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Il cagnolino di razza Bulldog francese dal manto chiaro è stato abbandonato giorni dopo il rapimento sul ciglio di una strada. Il suo ritrovamento ha fatto partire le indagini che hanno portato alla condanna di una cittadina statunitense.
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Secondo quanto dichiarato nell’intervista dal proprietario di Charlie, Bart Hanson, il primo settembre del 2023 il cagnolino sarebbe stato affidato alle cure dell’addestratrice e dogsitter Josephine Ragland. La donna avrebbe dovuto prendersi cura del quattro zampe per una settimana, ma così non è stato.
Per motivi non noti, la donna, aiutata dalla madre Jacqueline Witt, avrebbe rapito il quattro zampe per poi abbandonarlo sul ciglio di una strada di Norwichtown in Connecticut. Secondo il mandato d’arresto, Charlie sarebbe morto per un colpo di calore, ovvero la condizione fisica determinata dalla mancanza di circolazione dell’aria e quindi dell’ossigeno. All’aumentare del calore, le mucose del cane diventeranno di un colore azzurro, le gengive e la lingua bluastre e in un quarto d’ora il cane potrebbe perdere i sensi.
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Pochi giorni prima del ritrovamento del quattro zampe, Ragland era stata accusata di furto nella casa degli Hanson in Massachusetts. La polizia di stato del Connecticut, a distanza di un anno dai fatti, ha confermato le accuse relative alla morte di Charlie. Responsabili del decesso sarebbero Ragland e la madre Witt. Jacqueline Witt, in particolare, è accusata di quattro reati minori di crudeltà sugli animali e di un reato di manomissione delle prove. Witt dovrebbe comparire per la prima volta in tribunale il prossimo 19 settembre, mentre il processo è atteso per il mese di novembre.
Bart Hanson ha raccontato che Charlie è deceduto perché Ragland non gli ha dato né acqua né cibo e lo ha tenuto chiuso in una scatola all’interno dell’auto. Queste condizioni, anche solo se protratte per pochi minuti, possono essere mortali per i cuccioli, i cani anziani e soprattutto per gli esemplari cardiopatici o appartenenti alla razze brachicefale come Charlie. Per via del naso e della bocca piccoli, gli esemplari di Bulldog francese non riusciranno respirare abbastanza aria per dissipare efficacemente il calore corporeo e in soli pochi minuti avrebbero un colpo di calore. Purtroppo, ciò è proprio quanto accaduto al povero cagnolino Charlie. (di Elisabetta Guglielmi)