Australia: gli squali costieri del Queensland si stanno estinguendo, popolazione in calo costante da circa 50 anni, rischi per l’ecosistema.
Il numero degli squali costieri del Queensland sta continuando un calo che dura da 50 anni, in netta contraddizione con chi sostiene che le popolazioni di squali “esplodono”. Questo secondo quanto riporta un’analisi dei dati del Programma di controllo dello squalo del Queensland. Alcune specie come il grande squalo bianco e lo squalo martello sono diminuite del 92%, lo squalo bronzo a meno 82% e lo squalo tigre a meno 74%. I ricercatori della Griffith University e della University of Queensland hanno analizzato i dati del programma, giungendo a queste conclusioni.
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Il dott. Chris Brown dell’Australian Rivers Institute di Griffith ha detto che i risultati hanno mostrato un declino costante e diffuso degli squali apicali – squali bianchi e martello tigre – lungo la costa del Queensland. Ha affermato: “Siamo rimasti sorpresi di quanto rapidi siano stati questi declini, specialmente nei primi anni del programma di controllo degli squali. Abbiamo dovuto utilizzare metodi statistici specializzati per valutare correttamente i declini, perché si sono verificati così rapidamente”. Il declino della popolazione degli squali ha riguardato diverse regioni dell’Australia.
Le spiagge che avevano reti e tamburi installati negli anni successivi, come la fine degli anni ’70 e ’80, avevano già pescate di squali più bassi che nelle spiagge in cui la pesca era iniziata negli anni ’60, quindi si tratta di un processo che va avanti da molto tempo e ultimamente avrebbe un po’ rallentato. “Gli squali sono una parte importante dell’identità australiana”, riconosce Brown, spiegando come gli squali siano sopravvissuti ad esempio all’estinzione di altri mammiferi, come i dinosauri. E ha ricordato: “Sarebbe una grande tragedia se perdessimo queste specie a causa di cause umane prevenibili”.
“Gli squali svolgono ruoli importanti negli ecosistemi come spazzini e predatori e sono indicatori di ecosistemi sani. Questi declini sono preoccupanti perché suggeriscono come la salute degli ecosistemi costieri sia in calo”, sottolinea infine il docente. Anche per tale ragione, i ricercatori si dicono contrari ad appelli ad abbattimenti selettivi, come evidenzia il ricercatore della UQ School of Biological Sciences, Dr George Roff: “La sicurezza umana è importante, gli attacchi di squali sono eventi tragici ed evitare la perdita di vite umane deve essere una priorità, ma vorremmo vedere maggiori investimenti nella scienza delle popolazioni di squali presso le coste e le interazioni degli squali”.
Roff ha aggiunto: “Anche la dimensione media degli squali è diminuita: gli squali tigre e gli squali martello si stanno riducendo. Gli squali apice di grandi dimensioni sono in grado di catturare animali più grandi come tartarughe, delfini e dugonghi, e i loro schemi di movimento diffusi lungo la costa collegano barriere coralline, alghe e ecosistemi costieri. Queste perdite di squali dell’apice hanno probabilmente modificato la struttura delle reti alimentari costiere nell’ultimo mezzo secolo”.
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