In Australia le balene che sono rimaste spiaggiare continua a crescere di numero: ora il salvataggio diventa più complesso.
Quando la natura si mette di traverso è davvero imprendibile, sia nella cattiva che nella buona sorte, anche perché con la storia che la natura è sempre buona non si va più da nessuna parte. O ne prendiamo atto o rischiamo di sprofondare nell’illusione più povera che possa esistere. Di solito, di quanto appena detto, ce ne accorgiamo solo quando arrivano grandi catastrofi ambientali o animali morti, in branco, che ci lasciano senza parole se non quelle del silenzio, che, appunto, non sono parole.
Detto ciò dobbiamo abituarci all’idea che non sempre tutto possa andare bene. Come sta succedendo in queste ore in Australia dove un gruppo, foltissimo di balene, si è spiaggiato lungo le spiagge della Tasmania. Sono fenomeni da sempre presenti nella “terra dei canguri” soltanto che, in questo anno (maledetto o benedetto, ognuno lo interpreta come vuole), l’evento si è riproposto in termini molto più maggiori e ora la catastrofe animale è dietro l’angolo.
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Quello che sta accadendo in Australia ci sta lasciando senza fiato, col passare delle ore. A proposito di ore: nell’ultimo e completo giro di lancette, purtroppo, sono state ritrovate altre 200 balene. Un numero esorbitante come lo è il bellissimo corpo di questi bellissimi esemplari marini che ogni ora, da qualche giorno a questa parte, rischiano di perdere la propria vita. Questi ultimi cetacei si sono spiaggiati esattamente sulla costa di Macquarie Harbour, nell’Ovest della Tasmania, nell’Australia meridionale.
Il numero complessivo delle balene è di 470 esemplari. Purtroppo l’altro dato sconcertante si riferisce ai mammiferi già deceduto: ben 380. Un numero che si commenta da solo e che lascia un amaro in bocca fortissimo. L’opera di salvataggio, però, continua senza sosta (tranne che per la notte). 50 di loro sono state salvate. Se si pensa a quanto ammonta il loro perso è già un gran bel risultato che deve essere portato avanti perché all’appello ne mancano altre 40, ancora da salvare.
Già ieri era stata data la notizie di questo tragico evento ambientale e animale. Oggi a parlare è Nic Deka, direttore del Servizio di controllo degli incendi nei parchi naturali sull’isola della Tasmania: “Ci concentreremo nuovamente sul salvataggio di alcuni di questi esemplari. Il tasso di mortalità è aumentato di un livello vertiginoso. Nonostante questo è qualche balena è ancora in vita e dobbiamo riuscire a salvarla”.
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