Non portare il proprio cane dal veterinario quando necessario oltre ad essere una crudeltà è anche un vero e proprio reato. Il caso a Faenza.
Decidere di avere un cane significa prendersi cura di lui, in ogni caso! Se per diversi motivi l’animale dovesse avere la necessità di essere curato è compito del proprietario far sì che gli vengano date le cure di cui ha bisogno. A Faenza una donna è stata denunciata per maltrattamento sul suo cucciolo per non averlo portato dal veterinario quando questo stava male. La donna ora è sotto processo e dovrà rispondere del reato di maltrattamento per avergli omesso le cure di cui necessitava.
Il cane sta male e la padrona non lo porta dal veterinario: denunciata la donna
Quando si decide di adottare un animale bisogna essere ben consapevoli che, come ogni altro essere vivente, questo potrebbe aver bisogno di essere curato. Portare il cane dal veterinario quando vi è la necessità, oltre che essere un atto di umanità, è una vera e propria necessità. Quando questo però non accade e si lascia che il povero animale rimanga nella sua sofferenza è un vero e proprio atto di violenza nei suoi confronti.
A Faenza, in provincia di Rimini, una donna è stata denunciata dopo che all’ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali – sono arrivate delle segnalazioni per omissione di soccorso verso il suo cane.
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La denuncia è scattata dopo che all’ENPA di Faenza sono arrivate numerosissime segnalazioni di un cane sofferente e zoppicante lasciato legato ad una corda attaccata ad un palo. L’ENPA ha così deciso di approfondire il caso e ha scoperto che le condizioni dell’animale erano esattamente quelle segnalate e che la padrona, invece di prendersi cura di lui e decidere di rivolgersi ad un veterinario, lo ha lasciato così nella sua sofferenza. L’animale si è poi scoperto avere una frattura del femore, cosa che gli provocava un grande dolore e l’impossibilità di camminare in modo normale.
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Decidendo di non portare il proprio cane dal veterinario la donna ha commesso il reato di omissione, cosa che ha portato l’Ente Protezione Animali a denunciarla per maltrattamento sugli animali. Secondo l’articolo 544 ter del codice penale, infatti, chi “senza necessità, ometteva di curare adeguatamente il proprio cane sottoponendolo a sofferenze e comportamenti incompatibili con la sua caratteristica etologica” è perseguibile penalmente. L’ENPA si è così costituita parte civile nel processo che vede la donna accusata del grave reato nei confronti del suo cane. (G. M.)