E’ stato assolto per legittima difesa l’uomo di 65 anni che per proteggere il proprio cane, ne aveva preso a calci un altro nello scorso marzo 2018.
La sentenza è arrivata ieri 19 luglio 2019 quando l’uomo 65enne si è presentando nell’aula di tribunale con il proprio legale asserendo di aver solo difeso il proprio cane il pericolo.
Rimini, un uomo di 65 anni camminava nell’area riservata al passeggio dei cani del parco Marecchia, insieme al suo Golden retriever, Nick un cane addestrato per l’unità di soccorso cinofilo.
L’uomo e Nick, il Golden Retriever sono molto impegnati in molteplici missioni di soccorso e di recupero di persone disperse tra le macerie.
I due si aggiravano tranquillamente nel parco quando furono attaccati da un grosso Dogo Argentino, il cane aveva puntato Nick abbaiando e ringhiando l’uomo temendo per la salute del proprio cane e per evitare che Nick potesse farsi male seriamente sferro un calco al Dogo Argentino.
Il Dogo se addestrato alla difesa è infatti un cane micidiale,fa parte della famiglia dei molossoidi (cani forti e resistenti) con una mascella potente e una bocca piena di denti affilatissimi.
Il 65enne non aveva però pensato al proprietario del dogo che vista la scena ha iniziato a inveire contro di lui chiamando le guardie zoofile, accusandolo di maltrattamento di animale.
Le guardi giunte sul luogo avevano sentito la versione di entrami i proprietari dei cani.
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il 65enne assistito dal suo avvocato il 19 luglio si è dovuto quindi presentare alla corte per difendersi dall’accusa di maltrattamento di animali.
il legale dell’uomo che considerava la sua accusa alquanto ingiusta ha presentato un ricorso giustificando le modalità del gesto :”in presenza di una situazione di pericolo, non solo per la propria persona, ma anche per il proprio animale, sia del tutto legittimo usare la violenza, se necessaria per evitare peggiori conseguenze”.
Il giudice ha dovuto concordare emettendo un verdetto di assoluzione in quanto ” il fatto non sussiste”.
L’avvocato del proprietario di Nick il Golden Retriever ha infatti sottolineato l’innocenza del proprio cliente:” “Il mio assistito rimarca il dolore che ha dovuto sopportare per essere stato ingiustamente additato come persona cattiva e dedita al maltrattamento degli animali”.
L.L.
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