Assistente veterinaria inietta veleno al proprio cane per avere attenzioni

Assistente veterinaria inietta veleno al proprio cane per avere attenzioni

Un’assistente veterinaria sicuramente in cerca di successo e notorietà ha sconvolto il Regno Unito e il mondo dei social. Secondo le indiscrezioni, trapelate dai media britannici, la giovane donna di nome Georgina Bretman, di 28 anni, ha iniettato una sostanza al proprio cane, un adorabile coker spaniel, tanto da provocargli delle sofferenze, convulsioni fino al collasso. Il cane ovviamente ha rischiato di morire se non fosse che la giovane donna si è subito avvalsa del soccorso dei veterinari nell’ambulatorio in cui lavorava.

La giovane assistente è stata subito licenziata dall’ambulatorio in cui lavorava e proprio in queste ore si è aperto presso il tribunale di Glasgow Sheriff Court il processo a suo carico per aver causato sofferenze inutili all’animale.

Lo sceriffo Joan Kerr che aveva arrestato la Bretman ha raccontato nell’ambito del processo che la donna ha iniettato un grosso quantitativo d’insulina causando un choc all’animale tanto da richiedere un trattamento d’urgenza per evitare il decesso del cane.

Lesley Herd, ex datore di lavoro della Bretman ha spiegato di essersi insospettito dopo che in diverse occasioni il cane ha avuto bisogno di trattamenti di emergenza. Il cane più di una volta sarebbe stato portato dalla Bretman in pessime condizioni sia in uno stato semi comatoso, che con nausee e vomito. Dai risultati delle analisi del sangue emersero ogni volta bassi livelli di glucosio.

Herd ha confermato alla corte che “il cane stava benissimo tra un episodio e un altro e non capivamo il motivo di questi collassi”. Dopo diversi collassi, la Herd voleva inviare il sangue del cane per fare delle analisi più approfondite alla scuola veterinaria. La Brentman inizialmente si era rifiutata. Poi in un secondo tempo, acconsenti. A distanza di tempo, tuttavia, la Herd scopri che il sangue dell’animale non era mai arrivato al laboratorio della facoltà veterinaria.

L’ultima occasione che ha definitivamente convinto la Herd a segnalare la ragazza è stata quando una sera in sua assenza la Brentman ha portato il cane in clinica: “Sapeva che non ci saremmo stati. Lei lo ha fatto sicuramente perché non voleva restare a casa e non sapeva cosa fare”.

L’assistente veterinaria è stata segnalata dalla Herd alla protezione animali che ha sequestrato il cane di nome Florenze nel 2013. Da allora, l’animale che all’epoca aveva due anni, non ha più avuto problemi di salute, né tanto meno dei collassi.

La Brentman non ha risposto alle domande dei giornalisti. Il suo legale ha solo replicato che la giovane donna era unicamente preoccupata per la salute del proprio animale che era il suo compagno di vita.

La donna rischia ora una condanna che spazia dai una sanzione fino a 20mila sternile ad una pena che può arrivare ad un anno di carcere.

C.D.

Gestione cookie