Un episodio che sta causando apprensione si è verificato in Veneto, sull’Altopiano di Asiago. Qui è stato avvistato da tempo un branco di lupi che si è reso responsabile di un massacro di mufloni. Le carcasse di quest’ultimi sono state ritrovate in zona con dei vistosi segni di morsi. I lupi che vagano in libertà già prima della scorsa settimana, quando è accaduto il tutto, avevano compiuto razzie tra gli allevamenti del posto. Gli esperti però non giustificano alcun allarmismo e ricordano che i lupi non sono dei predatori dell’uomo. Ed anzi ne risultano generalmente diffidenti, se non spaventati. In caso di avvistamento basta urlare incessantemente ed agitare le braccia per far si che si allontanino. Ed anche l’odore dell’uomo persuade spesso i lupi a cambiare strada e a non incrociarsi con la nostra specie. Ma ovviamente le pecore ed altri animali da allevamento non sono capaci di difendersi dalle scorribande dei lupi.
Tra l’altro, inutile dirlo, l’episodio ha dato adito ai cacciatori per mettere fuori la testa dal sacco. La Federcaccia del Friuli Venezia Giulia dice che bisogna pensare a mantenere l’equilibrio tra le specie animali in natura. Il suo presidente sostiene che le lepri sono quasi del tutto scomparse per colpa della eccessiva presenza di lupi. Il territorio di interesse degli avvistamenti è compreso proprio tra Friuli e Veneto. Quest’ultimo ha deciso di avvalersi della collaborazione di otto cani di razza maremmana-abruzzese da consegnare agli allevatori dei comuni più colpiti dalle azioni spregiudicate del branco di lupi.
Ai turisti è stato anche consigliato di non avvicinarsi troppo a loro, visto che si tratta di cani da difesa. Avendo ricevuto uno specifico addestramento, anche nei confronti delle persone potrebbe avvenire qualche episodio spiacevole. Intanto le stime riferiscono che, oltre a quello in questione, ci dovrebbero essere altri cinque branchi in libertà. In Spagna invece guai a chi tocca i lupi.
A.P.
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