Ariel è un setter di 6 anni che era destinato ad attività di caccia. Il cane però era davvero troppo affettuoso e docile. Così di lui si è preso cura la Leidaa di Sesto San Giovanni. A fine agosto, l’associazione aveva postato delle foto e un appello su Facebook: “Lui è Ariel ha 6 anni, è buono come il pane, dolce come uno zuccherino, socievole con umani e suoi simili sia maschi che femmine, va d’accordo anche con i gatti. Bravo in passeggiata”.
L’appello dell’associazione proseguiva: “Adatto a tutti, anzi no non è adatto a tutti ma solo a persone speciali, estremamente sensibili e che vogliano amarlo alla follia. Lui da piccolo è stato picchiato e tenuto alla catena. Poiché non andava bene per la caccia è stato abbandonato, ora vive in un box. Non ha mai conosciuto un tappeto, un divano, una casa. Verrà affidato solo a Milano e provincia o province limitrofe o a persone di fiducia”.
A mettere online le immagini è stata Tatiana Valtorta, grande amante degli animali, tanto che sul proprio profilo scrive: “Perché chi difende gli animali difende tutti gli indifesi. Il cuore è lo stesso”. Quello che ha subito Ariel ha lasciato davvero tutti senza parole: picchiato e tenuto alla catena dal precedente proprietario per i primi nove mesi della sua vita, il cane comunque non ha cambiato il proprio carattere docile.
Ora Ariel ha una nuova famiglia
La Leidaa si è mobilitata per prenderlo in affido e non è stato facile convincere un proprietario comunque restio a disfarsene. Ora però per Ariel è iniziata una nuova vita. Infatti appena qualche giorno dopo essere stato preso in affido dalla Leidaa, qualcuno si è già innamorato di lui. A rivelarlo è sempre Tatiana Valtorta: “Ariel è in preaffido da una famiglia fantastica! Grazie di cuore a Marco e Daiana, una coppia sestese che lo hanno accolto con così tanto amore”, ha scritto sui social.
La volontaria ha anche postato su Facebook delle bellissime immagini, che trovate di seguito e che mostrano Ariel con la sua nuova famiglia. La vicenda di Ariel è emblematica: troppo spesso, infatti, tanti cani sono costretti a passare una vita a catena e appena liberati è come se vivessero una seconda esistenza.
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GM