Un’aquila con l’ala ferita: trovata e salvata da due guardaparco

Un’aquila con l’ala ferita: trovata e salvata da due guardaparco

Un’aquila con l’ala ferita, salvata da due guardaparco. L’hanno recuperata i soccorritori del Gran Paradiso di Torino

L'aquila ferita (Foto Instagram)
L’aquila ferita (Foto Instagram)

Tutti gli animali meritano attenzione, amore e tutela. Per tale motivo, quando sono in difficoltà, il principale dovere dell’uomo è quello di soccorrerli e fare il possibile affinché non corrano il rischio di incorrere in gravi problemi di salute. Una di questi è un’aquila reale che ha riportato profonde ferite all’ala destra. Fortunatamente, è stata notata da un guardaparco.

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Un’aquila con l’ala ferita, salvata da un guardaparco

Il salvataggio (Foto Facebook)
Il salvataggio (Foto Facebook)

L’episodio è avvenuto domenica scorsa. Tutto è partito da una segnalazione telefonica effettuata da una turista che ha notato l’aquila reale posata su una roccia. Il volatile era gravemente ferito e per questo non riusciva a volare. Così, subito dopo essere stati contattati, due guardaparco si sono recati a Cerasole Reale a Torino per liberare l’animale e metterlo in salvo. Entrambi hanno provveduto ad immobilizzare il volatile che non ha neanche fatto resistenza a causa del suo malessere. I soccorritori gli hanno messo sopra delle coperte per poi trasportarlo alla casa di cura veterinaria Mont Emilius. I medici quando l’hanno visitata si sono resi subito conto che le sue condizioni erano critiche e la situazione da risolvere era molto delicata. Il volatile presentava sintomi evidenti di debolezza, disidratazione e ipotermia. L’ala aveva riportato una ferita piuttosto consistente e la cosa peggiore riguardava l’avvelenamento da piombo che aveva subito.

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Infatti, prima che si riprenda completamente dovranno passare ancora vari giorni per mezzo di cure e di trattamenti che il volatile dovrà ricevere. Ci vorrà ancora del tempo prima che l’aquila possa ritornare nel suo habitat naturale ma siamo felici di sapere che è stato salvato e si trova in ottime mani. Il suo caso fa riflettere sul problema dell’avvelenamento da piombo che minaccia costantemente aquile ed avvoltoi a causa delle munizioni impiegate per la caccia. Il tema sta diventato oggetto di studio che si configura come sostegno di un bando generalizzato riguardante l’utilizzo delle munizioni al piombo. Speriamo che episodi come questi non si ripetano più e che ciascun volatile a rischio possa vivere la sua vita in totale libertà e autonomia.

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Benedicta Felice

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