Appende il suo cane e poi posta la foto su Facebook! Quello che si è poi scoperto è agghiacciante!

Appende il suo cane e poi posta la foto su Facebook! Quello che si è poi scoperto è agghiacciante!

Si annoiava Jerzon Senador, un ragazzino originario delle Filippine che vive a Calamba. E così ha deciso di movimentare la sua giornata “divertendosi” con il suo cane. Il suo modo di divertirsi, però, oltre ad essere estremamente stupido, lo ha messo fortemente nei guai. Il ragazzino ha preso il suo cucciolo e lo ha letteralmente appeso al filo per stendere i panni, fermando la sua pelle con delle mollette. Il povero animale deve aver sentito un fortissimo dolore, ma non contento della sua idiozia, il Jerzon ha deciso di “completare l’opera” in maniera davvero imbarazzante. Infatti ha scattato una foto al povero cane immobilizzato e sofferente, e l’ha postata sul suo profilo Facebook, volendo condividere la bravata con i suoi amici virtuali.

Lo scatto non è però passato inosservato, ed in breve tempo il ragazzino è stato ricoperto di rimproveri ed insulti. Il danno ormai era fatto, e la foto ha generato un tam tam che è arrivato a sfiorare le tremila persone. Tremila persone imbufalite sono difficili da ignorare, e gli animalisti si sono attivati per far si che al ragazzino fosse impartita una bella lezione. Le denunce effettuate hanno fatto si che scattasse un’inchiesta sulla vicenda da parte della Paws (Philippine Animal Welfare Society). Il teenager ha cercato di riparare al danno eliminando la foto e provulgando un comunicato in cui si dichiarava pentito del suo gesto: “Chiedo a tutti voi perdono per quello che ho fatto al mio cagnolino. Spero possiate dimenticarvi questo brutto episodio, vi prometto che non farò mai più una cosa simile”. Nonostante questo Jerzon è stato condannato al pagamento di duemila pesos filippini (circa 40 euro) e due mesi di lavoro socialmente utile. Una condanna che può sembrare iniqua per una “semplice” bravata, ma quello che poi è emerso dalle ricerche effettuate è la cosa più triste e più grave forse dell’intera vicenda, il giovane, infatti, è recidivo, avendo nel 2010 torturato un povero gattino.

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