Forte appello lanciato dai veterinari nazionali e di tutta l’Europa per ricevere il vaccino contro il coronavirus. Una chiamata fondamentale in diversi ambiti.
Ancora tempi duri quelli che girano di questo periodo. Il “mostro” non sembra essere per niente sconfitto. Anzi, siamo nel bel mezzo della terza ondata, e chissà quante altre ne dovremmo superare. Ovviamente parliamo della vicenda del Covid-19, o meglio, della pandemia da coronavirus che un anno esatto attanaglia le nostre vite.
Le nostre, ma anche quelli degli animali. Se non sempre direttamente, in modo indiretto attraverso alcuni vettori, che possono benissimo rientrare nella categoria umana. Una categoria che nelle ultime ore ha richiesto di essere messa in “lista speciale” per ricevere il vaccino è quella dei veterinari.
Non solo nazionali, ma di tutta Europa. Grande senso del dovere: si ritengono tra i principali vettori di un possibile contagio e per questo chiamano a gran voce la politica nazionale e non, affinché li possano includere in quella fascia che ha urgenza nel ricevere il vaccino anti Covid-19.
I veterinari alzano la voce: il vaccino anti Covid-19 deve essere una priorità per la loro categoria
Premettendo che non ci sono persone di Serie A o di Serie B (almeno non in questo articolo), quando si affronta un’emergenza sanitaria, in un mondo ove tutto gira intorno al “dio denaro”, qualcuno, per evitare che si metta a rischio tutta popolazione, deve essere vaccinato per primo. Non è una giustificazione a un sistema capitalistico, è la regola per affrontare al meglio un sistema che non si regge da solo.
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Una di queste categorie, che sta richiedendo a gran voce il vaccino anti Covid-19, è quella dei veterinari. Un grido di battaglia che non è passato inosservato soprattutto per le dichiarazioni rilasciate dalla FVE, Federazione dei Veterinari Europei.
Quest’ultima, attraverso una nota stampa, ha voluto rilasciare le seguenti parole: “Vaccinare la nostra categoria è fondamentale perché vanno protette le attività essenziali esercitate dalla Veterinaria. Ossia le seguenti: il supporto diretto alle aziende zootecniche e alimentari, la continuità di approvvigionamento alimentare sicuro e sufficiente, le attività nei macelli e degli stabilimenti di trasformazione, riconosciuti come “hotspot” Covid”.
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Delle ragioni molto forti, che mettono al centro della vicenda la vita di tutti noi, che ogni giorno consumiamo diversi prodotti alimentari. Una richiesta che si fa ancora più corposa: “I veterinari sono fondamentali per la ricerca, lo sviluppo e la fornitura di medicinali e vaccini, compresi i vaccini anti Covid-19”. Una richiesta forte e chiara che non verrà di certo lasciata all’angolo nelle prossime ore e con la quale si dovranno fare bene i conti.