In Spagna una donna ha lanciando un appello per ritrovare il suo gatto Bruno, presumibilmente rapito dalla sua ex coinquilina.
A Tarragona, una città della Spagna orientale nella comunità autonoma della Catalogna, è stato lanciato un appello alla comunità di cittadini per il ritrovamento di un gattino grigio di cinque mesi, dal manto grigio, un esemplare felino di razza Scottish Fold. A denunciare la scomparsa del gatto e a chiedere l’aiuto della cittadinanza è stata una donna, di nome Ana, che la scorsa settimana si è rivolta ai Mossos d’Esquadra, gli agenti della sicurezza che operano a in tutto il territorio della Catalogna. La proprietaria di Bruno ha raccontato alla polizia che dietro alla scomparsa del micio potrebbe esserci un rapimento da parte di una sua ex coinquilina. Queste accuse si basano, infatti, su uno spiacevole episodio accaduto poco tempo fa.
In un appartamento in Carrer Higini Anglès fino a due mesi fa, quattro ragazze conducevano una vita apparentemente tranquilla, fino a che una di loro, Ana (la donna che ha denunciato il furto), non ha deciso di prendere con sé un gattino di tre mesi dal pelo grigio, al quale ha dato il nome di “Bruno”. Prima di prendere questa decisione la giovane si è confrontata con le altre due coinquiline, che le hanno dato il lor consenso. Ana, però, ha tralasciato di chiedere il permesso alla terza coinquilina, Maria.
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Maria infatti, proprio in quei giorni, stava trascorrendo una breve vacanza, per questo non era presente al momento della decisione. Quando è tornata e ha trovato Bruno in casa, ha chiesto di far andare via il gatto perché a causa della sua allergia non avrebbe potuto tenere un animale nel suo appartamento. Ana ha raccontato di aver chiesto alla ragazza di provare a vedere per qualche giorno se l’allergia si sarebbe ripresentata, mentre lei avrebbe cercato di tenere il micio nella sua stanza e mantenere la casa ventilata. Stando a quanto denunciato, da questo momento Maria avrebbe cambiato atteggiamento e avrebbe smesso di rivolgere la parola alle compagne.
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Il contratto interno contemplava l’opzione di chiedere a una delle coinquiline di andarsene nel caso ci fossero stati problemi di convivenza e così è stato fatto. Nel testo della denuncia si legge che il giorno in cui Maria avrebbe dovuto lasciare l’appartamento, Ana si era recata al lavoro poco prima delle sette e mezza del mattino, chiudendo a chiave la sua stanza e lasciando il gatto dentro. All’una del pomeriggio una delle tre ragazze, tornata all’appartamento, aveva notato che il frigorifero era rotto e che dal microonde uscivano scintille. Intorno alle 14:35 anche Ana era tornata a casa; andando nella sua stanza per vedere se tutto era in ordine, si era resa subito conto che la serratura della sua camera da letto era stata forzata e che non c’era traccia di Bruno. Dopo aver visto che nella stanza di Maria non era rimasto più nulla, le ragazze avevano provato a chiamare la giovane al cellulare senza ottenere alcuna risposta.
Ana, convinta che il gatto fosse stato rapito da Maria con l’unico scopo di vendicarsi per quanto è accaduto, ha presentato subito la denuncia alla polizia. Dopo quasi una settimana dagli eventi, Ana è in attesa che ci sia il processo; intanto però, estremamente preoccupata per la salute del suo animale domestico, si è rivolta alla popolazione, fornendo un identikit del suo gatto e chiedendo a chiunque sappia qualcosa di contattarla. Si può solo sperare che in questo modo Bruno venga ritrovato presto e possa tornare a casa dalla sua angosciata proprietaria.
(di Elisabetta Guglielmi)
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