Era anziano, cieco e ridotto pelle ed ossa. Nessuno lo hanno abbandonato in quel modo, nei pressi di una discarica a Puerto Peñasco, in Messico. Quel cane non sarebbe mai sopravvissuto in quelle condizioni per oltre una settimana. Ne sono convinti i volontari dell’associazione Compassion Without Border che lo hanno soccorso, rimanendo sconvolti per come hanno trovato quel povero esemplare:
“E ‘stato molto triste vederlo in quelle condizioni. Era sopra ad un mucchio di spazzatura e stava cercando di trovare un po ‘di spazio più confortevole. Ecco perché alla fine lo abbiamo trovato sopra ad un cuscino sporco e strappato”, racconta un volontario.
In Messico c’è un alto tasso di cani randagi, molti animali sono stati abbandonati, altri sono nati e cresciuti per le strade e molto spesso sono proprio questi randagi a necessitare più cure. I volontari hanno chiesto tra i banchi di un mercato a ridosso della discarica se l’esemplare appartenesse: “Hanno detto che era senza casa e che era comparso da un mese. Tutti nella zona lo conoscevano come il vecchio, il cane cieco che che viva sul mucchio della spazzatura”.
I volontari si sono avvicinati al povero esemplare, chiamato Don Felipe e delicatamente, in modo da non spaventarlo, visto che era cieco: “Dal momento in cui mi sono inginocchiato accanto a lui, ha reagito in modo dolce e ha apprezzato le carezze. Toccandolo gli ho anche dato del cibo che lui ha mangiato in modo vorace. Era davvero affamato”, ricorda il giovane volontario intervenuto sul posto.
Il cane è stato poi preso tra le braccia dei volontari che lo hanno caricato sul furgone per trasferirlo in clinica veterinaria. La sua reazione ha sorpreso tutti perché durante tutto il tragitto Don Felipe è stato tranquillo sul sedile, come se avesse dato piena fiducia a chi lo stava aiutando in quel momento.
“Era sensibile ad ogni carezza tanto da appoggiare il suo muso sul mio braccio mentre guidavo”, ricorda il volontario.
Dagli accertamenti è emerso che il cane presentava un grave stato di deperimento provocato dalla denutrizione, è affetto da anemia, artrite e una patologia che gli ha provocato parzialmente la cecità .
A distanza di un mese, Don Felipe è stato spostato al centro di soccorso dell’organizzazione con sede in California e dopo qualche giorno, una donna di Boston che ha visto il suo appello sui social ha deciso di adottarlo: “Si è subito innamorata di lui”, racconta lo staff dell’associazione, spiegando che non appena sarebbe stato in grado di affrontare in viaggio, Don Felipe potrà finalmente cominciare a vivere senza doversi più preoccupare per il domani.
Adesso, è un cane sano e felice. Ma molti altri esemplari come lui, sono ancora per strada, in attesa di una carezza di conforto.