Gli animali sono classificati non solo attraverso le specie ma anche in base ad altre categorie come “vertebrati e invertebrati” oppure in base al loro ciclo riproduttivo. In tal senso, si distinguono tre gruppi: ovipari, ovovivipari e vivipari con i quali suddividere le specie animali.
La viviparità è il ciclo riproduttivo più diffuso nel regno dei mammiferi. anche se vi sono alcune specie appartenenti ad altre categorie, come rettili e anfibi che hanno questo tipo di riproduzione.
Il ciclo riproduttivo vivipari prevede che l’embrione resti all’interno dell’organismo materno mentre cresce, fino alla sua nascita. I cuccioli si sviluppano completamente nell’utero, ricavando il nutrimento dall’apporto di sangue che la madre garantisce tramite la placenta per questo viene specificato “mammiferi placentali”.
Gli ovipari invece depongono uova che sono covate mentre gli ovovivipari le uova si sviluppano all’interno della madre.
Le uova dei vivipari non sono dure come in altre specie ma sono ricoperte da una membrana, la placenta che che contiene un approvvigionamento di sangue che circonda l’utero delle femmine incinte. Il feto si alimenta attraverso il cordone ombelicale.
La maggior parte degli animali vivipari sono quadrupedi, ovvero, hanno quattro zampe per camminare.
Infine, come ulteriore distinzione, di norma le madri vivipari hanno un forte istinto materno e proteggono i loro cuccioli fino a quando non sono totalmente autonomi.
Tra i vivipari vi sono alcune particolarità. Ovvero i marsupiali come i canguri danno alla luce i cuccioli non ancora formati e autonomi. Durante l’allattamento i cuccioli sono protetti dentro una sacca sull’addome.
Nei Marsupiali, la capacità di nutrimento tramite l’embrione è limitata e i cuccioli sono pertanto partoriti in modo prematuro. Nella sacca “marsupio” esterna, i cuccioli si nutrono del latte attraverso un capezzolo all’interno della sacca.
Il tempo di gestazione vari in base alla specie degli animali vivipari . Alcune gravidanze possono durare anche oltre un anno.
L’elefante ha la gestazione più lunga. La gravidanza di un elefante dura ben 22 mesi. Seguono il Rinoceronte con una gravidanza dai 16 ai 19 mesi, così come la gestazione dell’Orca che arriva a 18 mesi. Il Tricheco e la Giraffa hanno una gestazione di 15 mesi. Anche il cammello ha una gravidanza che varia dai 13 ai 14 mesi. Mentre il lamantino arriva a 12 mesi.
Quasi tutti i mammiferi sono vivipari, incluso l’uomo. Tranne alcune specie come l’ornitorinco e le quattro specie di echidna (formichiere) che sono ovipari.
Tra i vivipari vi sono anche i mammiferi marini come delfini, le balene e i narvali, mentre tra i volatili il pipistrello.
Sia animali domestici come i più comuni cani e gatti che animali da reddito come mucche, cavalli o maiali che gli animali selvatici dai grossi felini come leoni e tigri, passando per i primati sono vivipari.
Ovvero, non c’è distinzione tra animali onnivori, erbivori o carnivori.
E’ piuttosto frequente che alcuni rettili, pesci e anfibi siano scambiati per vivipari. In realtà, da un punto di vista del ciclo riproduttivo in questi casi, si tratta di specie ovovivipari, un ciclo riproduttivo distinto sia dai vivipari che dagli ovovivipari. Ovvero, sviluppano uova al loro interno e danno alla luce i cuccioli quando sono formati.
Tra i pesci si tratta di specie appartenenti ai gruppi dei guppy e dei molly, mentre tra gli anfibi le salamandre e i tritoni. Tra i rettili serpenti ovovivipari si contano i boa ma anche le vipere e diverse specie di crotali e cobra.
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C.D.
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