Tre cani ed un gatto portati in Italia dall’Afghanistan: gli animali salvati grazie all’impegno dei nostri soldati oltre che di Enpa e Nowzad.
I militari italiani di stanza in Afghanistan hanno contribuito a salvare la vita a quattro teneri animali. Si tratta nello specifico di tre gatti ed una cagnolina, i cui nomi sono rispettivamente Cleopatra, Reddy, Pers ed Arena. A lungo questi esserini indifesi si sono ritrovati a sopravvivere con il rischio di finire feriti o peggio, anche uccisi, a causa delle conseguenze del conflitto che da oltre 15 anni sta sconvolgendo lo stato asiatico. Le forze in campo sono quelle degli alleati occidentali, capeggiati dagli Stati Uniti, e dei fondamentalisti islamici, passati nel corso di questo lungo periodo sotto diverse sedicenti organizzazioni terroristiche.
I soldati italiani, assieme all’Enpa ed alla associazione ‘Nowzad‘, hanno portato avanti una politica di salvataggio ed adozione da parte degli stessi soldati in favore degli animali recuperati in queste zone di guerra. I soldati, una volta rientrati a casa, hanno potuto portare con loro anche i piccoli Cleopatra, Reddy, Pers ed Arena. L’interessamento dell’Ente Nazionale Protezione Animali era stato sollecitato proprio da un membro dell’Esercito Italiano. Nello specifico colui che ha adottato la gatta Cleopatra, un bellissimo esemplare di micia tigrata. Da qui è sorto il progetto ‘Rete Solidale’, che ha portato al felice esito di queste storie. Anche Franco Frattini, ex ministro degli Affari Esteri, ha accolto con entusiasmo questa vicenda di grande amore e generosità da parte degli umani nei confronti degli animali.
Animali salvati dalla guerra, c’è ancora molto da fare
Si tratta di un gesto molto grande dal punto di vista simbolico. E che trasuda grande sensibilità. Il benessere e la libertà vanno garantiti non soltanto alle persone ma anche agli animali. Ed in quelle zone anche cani, gatti e diverse specie si ritrovano a dover soffrire quotidianamente a causa della stupidità dell’uomo. Spesso pagando il prezzo più alto. Molti di loro infatti vengono abbandonati a se stessi. E tra essi ce ne sono alcuni che, pur avendo un ruolo diretto nelle varie operazioni militari ed essendo degli animali dotati di un vero e proprio addestramento, una volta rimpatriati vengono riposti come oggetti inutili all’interno di canili. Con pochissime possibilità di vedere migliorare la propria sorte, anche per colpa di complessi ed incomprensibili iter burocratici.
A.P.