Animali nei luoghi pubblici, nasce la legge che ne tutela il loro pieno diritto e inclusione sociale. Confermata la presenza in Chiese e ristoranti
Un disegno di legge che tutela e qualifica gli animali come “esseri senzienti” che non devono far parte di esclusioni o distinzioni sociali. La Commissione Giustizia della Camera ha promulgato e attivato un emendamento rivolto alla concessione dell’entrata nelle chiese o al ristorante degli animali. Il ddl, firmato da Patrizia Prestipino e Stefania Pezzopane estende l’accesso anche negli esercizi pubblici quali scuole e Chiese.
La legge promulgata, include un nuovo libro nel Codice Civile, denominato il XIV bis, “Degli animali”, che ha l’onere di porsi come garanzia “nella tutela del loro diritto alla vita, alla salute e alla conduzione di un’esistenza dignitosa, ovviamente in linea con le loro peculiarità ecologiche” afferma la pdl.
La riconoscenza dei loro diritti, viene inclusa anche in altri ambiti privati come il divorzio dei padroni e l’eventuale morte di uno di loro. Infatti, in caso di divorzio, il Tribunale affida l’animale domestico “in via esclusiva al coniuge che si fa carico della migliore prosperità sotto l’aspetto psico-fisico ed etologico, consapevole dell’esistenza e della concessione dell’affidamento condiviso“. Per quanto concerne, l’eventuale morte del defunto, l’erede deve provvedere ad allevare l’animale, anche se il Tribunale può decidere di affidarlo in maniera definitiva a persone o associazioni animaliste che possano “provvedere al suo benessere“.
Non è finita qui, perchè la proposta è composta anche da altre norme che coinvolgono diversi ambiti e luoghi sociali. “L’accesso degli animali, accompagnati da un proprietario o titolare, è consentito ai locali pubblici, privati, ai corrispettivi mezzi di trasporto pubblico, ma anche negli uffici pubblici e nelle strutture residenziali, nelle Chiese e nelle scuole“- precisa la pdl. Inoltre, non sono resi esenti dalle norme, neanche gli animali in dotazione alle forze dell’ordine, per i quali è prevista la “pensione”, nel momento in cui saranno troppo anziani per lo svolgimento delle loro attività professionali.
Una serie di norme che, finalmente, pongono anche gli animali sotto una tutela a 360°, garantendone la pari inclusione sociale con gli umani. Mai più cartelli con divieti e mai più distinzioni per i nostri amici a quattro zampe.
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B.F.
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