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Animali del Parco in difficoltà a causa del Covid-19, l’appello per aiutarli

Animali in difficoltà, scarsità di cibo e crisi economica dovuta alla chiusura della struttura, per le limitazioni imposte dal Governo in merito al Covid-19

Gli animali nel Parco (Foto Facebook)

 

Un appello sentito che testimonia l’immensa difficoltà nella quale si trova il Parco Gallorose, in provincia di Livorno, in Toscana. Un’idea per risolvere la situazione in tempi rapidi, sebbene la situazione che tutta l’Italia sta affrontando, non lo permetta. I gestori della struttura hanno diffuso un appello attraverso la pagina Facebook del parco dove hanno lanciato una raccolta fondi per acquistare beni di necessità riservati agli animali. Il lockdown sta colpendo duramente le esigenze primarie anche dei nostri amici animali.

Animali in difficoltà per la carenza di cibo

Il gufo africano (Foto Facebook)

L’assenza di visite, dovute alle restrizioni messe in atto a causa del Covid-19 e la chiusura della struttura risalente all’8 marzo, ha messo a dura prova la sopravvivenza dei membri del complesso che chiedono soltanto di poter salvaguardare il patrimonio che custodiscono nel loro presso. Il loro Parco ospita un’infinità di specie diverse di animali, ben 150, che spaziano da quelli domestici, agli esemplari in via di estinzione, compresi quelli esotici. I beni più urgenti solo il fieno e un pò di mangime ma non è finita qui perché le esigenze sono anche altre.

Il responsabile afferma di avere ben 13 persone da mantenere economicamente comprese le spese giornaliere da affrontare. Al riguardo, uno dei gestori del Parco, Massimo Ceppatelli ha illustrato la situazione, parlando dei loro obiettivi: “Gli animali sono come gli esseri umani. Il nostro scopo non è quello di modificare il loro stile di vita ma di prenderci cura di loro con prodotti di qualità poiché nutrirli con prodotti scadenti significherebbe renderli più fragili. Inoltre, il tutto è stato aggravato quando dal 1 novembre fino al primo marzo siamo stati chiusi per la stagione invernale e abbiamo dovuto chiudere non appena abbiamo riaperto. Sono mancate anche le presenze dei visitatori tra le quali le scolaresche e gli studenti universitari che spesso arrivano per discutere la loro tesi. Riusciamo a vivere solo attraverso le visite dei visitatori e coloro i quali decidono di acquistare un nostro prodotto. Purtroppo, riceviamo solo 30 euro all’anno per ogni animale in via di estinzione, che rappresenta troppo poco per il nostro mantenimento“. In relazione a tutti questi motivi, il responsabile della struttura che gestisce l’attività con le figlie ha condiviso la sua richiesta di aiuto sulla pagina social.

Chiunque volesse potrà aiutare il Parco acquistando il mangime nei consorzi che hanno aderito alla Ricerca condotta dalla Misericordia di San Pietro in Palazzi oppure dare il proprio contributo facendo una donazione al seguente link: gofundme.com. 

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Benedicta Felice

 

 

 

Benedicta Felice

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Benedicta Felice

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