Multa per chi rinuncia al proprio animale domestico: la novità a partir da questo nuovo anno per scoraggiare gli abbandoni.
A partire dal 2025, un Comune italiano introduce una misura senza precedenti per contrastare l’abbandono degli animali: chi rinuncia alla proprietà del proprio cane sarà costretto a pagare una multa di 1.000 euro.
Questo provvedimento mira a responsabilizzare i proprietari e garantire maggiore tutela agli animali, ma solleva dubbi sull’efficacia e le possibili conseguenze.
Il comune italiano che ha deciso di attuare questo enorme cambiamento è Ozzano dell’Emilia.
Secondo l’assessore Giovanni Catrini, l’obiettivo principale della maxi multa è prevenire abbandoni e scoraggiare comportamenti irresponsabili. La misura, inserita in un regolamento che disciplina i diritti e doveri dei proprietari di animali, punta a promuovere il rispetto verso i quattrozampe e a garantire le risorse necessarie per accogliere e rieducare i cani abbandonati.
La sanzione, tuttavia, tiene conto delle difficoltà economiche di alcune famiglie. Come spiegato dall’assessore, in caso di rinuncia per indigenza, il Comune adotterà un approccio inclusivo, offrendo supporto ai cittadini in difficoltà. Questo bilanciamento riflette una volontà di sensibilizzare la comunità, piuttosto che penalizzarla indiscriminatamente.
Nonostante le buone intenzioni, la misura solleva diverse preoccupazioni. Alcuni temono che la multa possa spingere i proprietari a nascondere gli abbandoni, rendendo ancora più difficile monitorare gli animali in pericolo. La mancanza di educazione e sensibilizzazione resta una delle cause principali dell’abbandono, e le sanzioni da sole potrebbero non risolvere il problema alla radice.
Il sindaco Luca Lelli ha riconosciuto questi rischi e annunciato l’affiancamento di un percorso formativo al nuovo regolamento. I corsi, tenuti da esperti e veterinari, aiuteranno i proprietari a comprendere meglio le esigenze dei propri animali, promuovendo una cultura dell’accudimento responsabile.
Un’altra questione critica riguarda l’impatto del provvedimento sui canili locali, come il Savena Idice, già sotto pressione per la gestione degli animali abbandonati. Sebbene la multa possa fornire risorse economiche per sostenere i rifugi, potrebbe anche aggravare la situazione se non accompagnata da un’efficace gestione dei casi di abbandono.
Inoltre, restano aperte domande su come verranno verificati i motivi di rinuncia e sulla gestione dei proprietari che non possono o non vogliono pagare la multa.
La nuova misura di Ozzano si muove su un delicato equilibrio tra legge e sensibilizzazione. Se riuscirà a combinare sanzioni efficaci con iniziative educative, potrebbe diventare un esempio da replicare in altre realtà. Tuttavia, un approccio esclusivamente punitivo rischia di fallire nel risolvere il problema alla radice.
Il successo di questa iniziativa dipenderà dalla capacità dell’amministrazione di promuovere un senso di responsabilità collettiva verso gli animali domestici. Se ben gestita, potrebbe rappresentare un passo avanti nella tutela degli animali, trasformando un problema molto diffuso in un’opportunità di crescita per la comunità.
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