Gli animali utilizzati per la sperimentazione scientifica potranno essere adottati dalle famiglie: il via al decreto ufficiale
Gli animali utlizzati per la sperimentazione scientifica potranno essere adottati dalle famiglie che ne faranno richiesta, è questa una delle notizie più belle di oggi. Tutto ciò è previsto da un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale. In data 28 marzo 2022, il decreto sancisce definitivamente quanto era già stato predisposto con il provvedimento n. 26 del marzo 2014. L’articolo 19 stabiliva che: “gli animali utilizzati o destinati a essere utilizzati nelle procedure, previo parere favorevole del medico veterinario, possono essere reinseriti o reintrodotti in un habitat adeguato o in un sistema di allevamento appropriato alla loro specie”.
Finalmente una buona notizia per gli animali da sperimentazione scientifica: un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale permette loro di essere adottati
Il decreto pubblicato in Gazzetta qualche giorno fa mostra i requisiti per lo svolgimento delle attività di reinserimento. Gli enti e le strutture che dispongono di animali da reintrodurre devono inviare la proposta di affidamento alle associazioni individuate dal Ministero della Salute stesso: “Lo stabilimento affidatario espletato il programma di reinserimento può collocare l’animale da compagnia in ambito familiare”, si legge nel decreto.
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Tramite le varie associazioni, dunque, chiunque potrà adottare gli animali reduci dalla sperimentazione. Un traguardo questo davvero importante che però, come evidenziato dalla Lega Anti Vivisezione (LAV), non è ancora abbastanza: “Al momento meno dello 0,1% degli animali viene recuperato a termine esperimento e i quasi 600.000 animali all’anno, usati nei nostri laboratori, vengono soppressi”.
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La maggior parte degli animali impiegati nella sperimentazione sono topi, ratti, gerbilli, criceti e porcellini d’India. Oltre a tutti questi piccoli animali ci sono anche migliaia di cani e gatti che, finalmente, si preparano ad essere accolti in tante nuove famiglie. “Tale consuetudine deve immediatamente finire e auspichiamo che questo decreto segni il primo passo verso un concreto cambiamento perché ogni animale, sebbene destinato alla sperimentazione, è un essere senziente che va protetto”, ha concluso la LAV.