La preoccupazione del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, si presenta per mettere in guardia sui pericoli nei quali incombono questi animali
La pandemia che stiamo vivendo, ci ha costretti a stare chiusi in casa per molto tempo, con pochi, quasi nulli, scorci di natura, che abbiamo agognato per molto.
Con le riaperture, gli amanti della natura, potranno finalmente tornare a visitare i loro tanto amati spazi verdi.
Con un incremento nei frequentatori di aree boschive, dovuto probabilmente anche alla segregazione che abbiamo passato, si torna a temere per i disagi che questo potrebbe portare agli animali che vivono in quelle zone.
Gli abitanti dei boschi, come noi umani del resto, vivono secondo loro “regole” e i comportamenti che assumono sono portati dall’istino che li contraddistingue.
E’ risaputo, come per i cuccioli di cani e gatti, che spesso quando appena nati e noi umani interagiamo con loro, si potrebbe causare ad un allontanamento dei genitori animali.
Questo perché lasciando il nostro odore su di loro, infastidiamo, e non poco, il genitore. Come per gli animali domestici anche per quelli in natura, come uccelli, cervi o caprioli, è la medesima cosa.
Convinti di fare del bene, inteneriti dalla situazione, o peggio solo per qualche selfie ben venuto, interagiamo con animali che notiamo piccoli e indifesi, nascosti magari tra le foglie o i rami di qualche cespuglio, stiamo probabilmente per fare un enorme danno, condannando quel piccolo essere ad una vita in cattività.
Le “mamme” fanno di tutto per il benessere dei loro “figli“. Quello che per voi è un animale abbandonato, quasi certamente è solamente un nuovo nato, che il genitore ha messo al riparo, per non attirare predatori, e per trovare cibo.
Siate certi che appena le sarà possibile, tornerà ad occuparsi di lui, certa di tenerlo al sicuro.
Ovviamente, ci sono casi nei quali ci è consentito avvicinarci, come ad esempio se l’animale è visibilmente ferito, sofferente, in difficolta, o ancora se è in imminente pericolo.
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Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ci tiene a precisare varie raccomandazioni: “Purtroppo, soprattutto in questo periodo, episodi di questo genere capitano spesso per l’ignoranza di chi crede di adottare un comportamento sensibile, ma che in realtà non risponde alle regole della natura“.
“Non toccare cuccioli” questo l’avvertimento che più preme “quella che potrebbe apparire una scena da fiaba, la classica nidiata di piccoli animali apparentemente abbandonati e bisognosi di cure, in realtà risponde a una stringente necessità” spiegano “quella della madre di allontanarsi per non attirare predatori e lasciarli in un luogo che lei ritiene sicuro. La stessa li raggiungerà nuovamente non appena possibile e a pericolo scampato per sfamarli e accudirli“.
Il veterinario dell’Ente, ci ragguaglia ancora meglio la situazione nella quale si potrebbe incombere: “Se durante un’escursione si avvistano piccoli cervi o caprioli da soli, fermi e nascosti nell’erba, occorre evitare di avvicinarsi per non spaventarli, di toccarli per non lasciare il nostro odore” entrando di più nel dettaglio “a meno che non si tratti di animali in imminente pericolo, magari feriti o minacciati“.
Quindi, i visitatori sono pregati di guardare, senza toccare, questi meravigliosi esseri, per non rischiare di diventare un pericolo per la loro futura incolumità.
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, infine, lascia delle direttive da adottare se incombessimo in determinate situazioni:
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F.D.M
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