Se continuante ad andare a vedere gli animali al circo contribuite alla loro sofferenza: queste storie forniscono un quadro ravvicinato.
Ho scoperto la storia di Raju, l’elefante che festeggia oggi i suoi 10 anni senza catene, dopo aver appreso le ultime notizie sul rinvio della legge che permetterebbe agli animali di non essere più costretti a soffrire per concedere divertimento agli esseri umani. Per molte associazioni animaliste, privati cittadini, esponenti di governo, la situazione diventa sempre più pressante, allora per quale motivo si continua a rinviare una decisione così importante?
La questione sembra essere molto semplice eppure di difficile applicazione. In ogni caso siamo d’accordo. Il circo, nel 2024, non dovrebbe più occuparsi degli animali.
In seguito all’ultimo rinvio dell’approvazione del decreto legge che aiuterebbe le associazione a far valere di diritti degli animali e a ridurre, su un piano legale, lo sfruttamento di questi ultimi in condizioni non adatte alla loro salvaguardia, in Italia sembra esserci bisogno di una misura di potenziamento per far aprire una volta per tutti gli occhi sulla sofferenza che si cela dietro a egoistiche esigenze di spettacolo legate alla presenza degli animali nei circhi.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Divieto di animali al circo: perché non entra in vigore
L’esempio lampante di una simile esperienza che vivono, ancora oggi, molti esemplari è quella di Raju. Un elefante salvato dall’associazione “Wildlife SOS” nel mese di luglio del 2014. Raju, in quell’anno, aveva festeggiato il suo primo anno senza catene, lontano dai soprusi e circondato dall’amore dei volontari che avrebbero farro scoprire, all’elefante – per la prima volta, la serenità di vivere a contatto con la natura e con altri esemplari liberi come lui.
Dopo l’opposizione del sindaco di Bacoli, nel 2023, le proteste per negare le autorizzazioni al circo in molte città continuano a far sentire la propria voce. Ma in molti temono che anche stavolta le segnalazioni, le testimonianze e le proposte di legge potrebbero non bastare per garantire una vita libera per gli animali che subiscono quotidianamente violenze all’interno dei circhi.
Osservando la felicità con cui Raju porta a sé un ramoscello con la sua proboscide, mentre sembra quasi sorridere, si intuisce che tale fermo immagine non potrebbe che divenire il nuovo manifesto per la sensibilizzazione sullo sfruttamento degli animali nel settore dello spettacolo.
L’unica speranza che resta, dunque, pare sia quella che il lieto fine di questa storia – unita al coraggio dei rappresentati delle associazioni attive per la protezione degli animali in Italia – non si arrendano anche di fronte ai costanti rinvii da parte delle istituzioni.
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