Mentre a fine giugno i riflettori erano accesi sull’atroce festival della carne di cane che si svolge ogni anno a Yulin, in Cina, dal 1990, l’organizzazione animalista Animal Asia stava chiudendo con successo una straordinaria operazione contro l’allevamento degli orsi bruni asiatici da bile.
A fine giugno, sono stati infatti messi in salvo ben 13 orsi e chiuse sei aziende della bile nella baia di Halong, in Vietnam. Gli animali vengono costretti a vivere in delle gabbie strettissime, senza spazio e senza cibo dopo una serie di violenze e maltrattamenti per cui vengono drogati e rinchiusi nel gabbie e successivamente il loro addome viene perforato per inserire un catetere alla cistifellea da cui viene estratta la bile. Per non parlare dei loro arti che vengono amputati o deformati.
La bile nella medicina tradizionale viene utilizzata in oriente per curare il fegato, gli spasmi, le convulsioni e le malattie degli occhi. Secondo le stime, ogni orso produce in un anno 2 kg di bile in polvere. Negli anni la produzione di questa sostanza non stenta a diminuire, anzi al contrario è cresciuta esponenzialmente in base all’aumento delle richieste, passando da una produzione di 500 kg all’anno, a 4000 kg all’anno, ben oltre alla domanda. Tanto che molti produttori sono portati ad utilizzare la bile per prodotti non medicinali come shampoo, the o vino.
Gli orsi bruni asiatici vengono tenuti in una condizione crudele e disumana nella quale molto spesso muoiono senza avere un nome. Ma grazie all’intervento di molte associazioni, questi orsi dopo anni di prigionia e sofferenza, tornano a vivere, recuperando la loro dignità e la loro vita ma anche un nome.
Gli esemplari adesso hanno tutti un nome: Cinnamon, Angelica, Cinta, Shanti, Bao, Kujira, Gizmo, Sunny, Kane, Fluffy, Hatu, Bi Do e Lucky sono stati recuperati nell’arco di quattro giorni in 10 diverse località nella provincia di Quang Ninh, dove le autorità hanno autorizzato Animal Asia a salvare 30 esemplari.
“Ci rimetteremo in viaggio al più presto e riscatteremo gli altri 17 orsi rimasti. Nel frattempo ci prenderemo cura dei primi 13 fortunati. La loro eccezionale testimonianza ci aiuta a credere ancora nelle storie a lieto fine”, hanno commentato i responsabili di Animal Asia, ricordando che:
“Siamo ormai la maggioranza in ogni angolo del mondo e con le nostre scelte sempre più cruelty-free rendiamo il cambiamento possibile e trasformiamo il mondo un luogo migliore per gli animali. Abbiamo preso un impegno nei confronti di questi orsi e ci occuperemo di loro con dedizione e amore per il resto dei loro giorni, come mai nessuno ha fatto in passato. E’ una promessa che siamo determinati a mantenere”.
Un’iniziativa straordinaria che salutiamo diffondendo il video del salvataggio di sette esemplari e il link dell’associazione che necessita l’aiuto di tutti per poter continuare a salvare questi splendidi animali.
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