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Angelo, il cane vittima di crudeltà in un cortometraggio che rende omaggio ai randagi

Angelo, locandina del cortometraggio

La vita di un cane randagio spezzata nel modo più crudele da 4 ragazzi di provincia

La noia, l’emarginazione, l’assuefazione alla violenza e la mancata sensibilità nei riguardi degli animali. Un mix di fattori che hanno portato quattro ventenni di Sangineto, in Calabria, a torturare e ad uccidere un povero cane, chiamato Angelo.

Il tutto venne ripreso da un complice che pubblicò successivamente il video per vantarsi del gesto crudele e barbaro.

Un cane noto nel paese che non dava fastidio a nessuno e che neanche aveva mai mostrato aggressività. L’unico suo sbaglio è stato di trovarsi nel posto sbagliato, nel momento sbagliato con le persone sbagliate.

Violenza sugli animali

Lo hanno visto per strada, nei pressi di un terreno di campagna. Lo hanno raggiunto con l’intento di riservargli la peggiori delle sorti. Lo hanno legato e appeso ad un albero, colpendolo ripetutamente a bastonate, indifferenti ai suoi lamenti.

Anzi, sghignazzando e rallegrandosi per la morte del povero animale, sopraggiunta al termine di una lunga sofferenza.

Per Angelo furono promosse manifestazioni nazionali all’insegna dello slogan “Angelo ti perdona io no“. L’allora presidente del Senato, Pietro Grasso, colpito da tale violenza, inviò un messaggio al Partito Animalista Europeo, promotore dell’iniziativa. Un semplice randagio diventato simbolo dell’innocenza e della battaglia contro la violenza sugli animali.

Leggi anche–> Angelo per non dimenticare il cane ucciso a Sangineto

I quattro ragazzi furono condannati ma con la pena commutata in sei mesi di servizi sociali presso un canile. Una pena insufficiente per gli animalisti.,

Leggi anche–> Angelo cane ucciso a Sangineto, la condanna 

In memoria di Angelo è stata creata una scultura di Angelo a Roma, mentre la Lega Nazionale difesa del cane ha patrocinato la realizzazione di un cortometraggio sulla vita e il destino tragico di quel povero animale.

La storia di Angelo è stata raccontata dal giovane regista Andrea Dalfino, che vive tra Milano e Los Angeles. Dalfino ha voluto rendere omaggio ad Angelo e a tutti quelle vittime di persone senza anima.

Angelo, il cortometraggio sulla vita del randagio

Il cortometraggio intitolato “Angelo – Life of a Street Dog” sarà presentato ufficialmente in anteprima nazionale, il 29 ottobre alle ore 18 presso il Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano. In una breve introduzione all’opera di Dalfino, si terrà un breve dibattito sullo stato attuale dei diritti degli animali e sui miglioramenti necessari sia da un punto di vista normativo che culturale.  Ecco perché tra gli invitati vi saranno i Ministri della Salute e dell’Ambiente.

“All’evento abbiamo invitato i Ministri Giulia Grillo (Salute) e Sergio Costa (Ambiente) con cui speriamo di intavolare un costruttivo dialogo per migliorare la situazione nel nostro Paese”. Ha dichiarato Piera Rosati – Presidente LNDC.

Il cortometraggio è privo di scene violente, sottolinea la Rosati, spiegando che “abbiamo voluto descrivere la vita di Angelo che, come tutti i randagi, sapeva accontentarsi e gioire con poco”.

Un progetto speciale che rende onore e dignità ai randagi e ai poveri meticci nati da cucciolate indesiderate, abbandonati a loro stessi e vittime di continui gesti d’intolleranza.

Non a caso, per il cortometraggio è stato utilizzato un cane di nome Lapo, appena uscito da un canile al Sud del paese. Una storia a lieto fine per Lapo che a fine riprese ha trovato una famiglia che lo ha adottato.
Eventuali ricavi che proveranno dalla distribuzione del cortometraggio saranno devoluti a Lndc per finanziare progetti di sterilizzazione nel sud Italia.

C.D.

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