«È stato un Angelo»: la favola di Natale di un uomo che aveva perduto l’amore più grande

«È stato un Angelo»: la favola di Natale di un uomo che aveva perduto l’amore più grande

La favola di Natale di un uomo che aveva perduto il suo amore più grande: il ritrovamento della cagnolina Pina, recuperata dopo quattro mesi.

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Il ritrovamento per Natale della cagnolina Pina, smarrita da quattro mesi (Screenshot video Facebook – Gli amici dei CaniDiTerranova – Antonio Schiavone – amoreaquattrozampe.it)

«Ci sono cose impossibili e lei Pina ha compiuto qualcosa che va oltre!!! Ci ha fatto il regalo di Natale… ieri sera alle 21.30 la sua fuga è terminata sul Bernina in Svizzera!!! Pina è stata recuperata… è un mucchietto di ossa, ma è qui con noi!!!». Con queste parole l’umano della dolce cagnolina Pina, Antonio Schiavone, ha esordito in un post pubblicato sulla pagina Facebook @Solo cani e gatti & Co smarriti e ritrovati in Valtellina (e sul gruppo Facebook @Gli amici dei Cani Di Terranova). Quattro mesi di ricerche, migliaia di chilometri percorsi, ore intere del giorno e della notte. Così dal 4 settembre le giornate di Antonio erano state tutte uguali e anche il Natale. Poi la telefonata in tarda serata. Ma cosa è successo alla povera quattro zampe in tutto questo tempo e come è iniziato il suo peregrinare? E soprattutto, chi sarà questo Angelo?

Il ritrovamento della cagnolina Pina dopo quattro mesi: la favola di natale speciale di un uomo

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Il ritrovamento per Natale della cagnolina Pina, smarrita da quattro mesi, adesso sana e salva a casa (Screenshot video Facebook – Gli amici dei CaniDiTerranova – Antonio Schiavone – amoreaquattrozampe.it)

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Ha commosso l’intera Valtellina e non solo l’incredibile storia del cane ritrovato la sera di Natale, smarrito quattro mesi fa nei boschi di Cima Piazzi dopo un weekend in Valdidentro organizzato da Antonio Schiavone per festeggiare il compleanno della moglie. Adottata due anni prima da un canile del centro Italia, Pina (esemplare di maremmano di sette anni) viene da un passato difficile, di randagismo e maltrattamenti, motivi per i quali la cagnetta è sempre stata piuttosto paurosa e diffidente.

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Per Antonio Schiavone e la moglie quello dell’inizio di settembre era stato il primo weekend fuori casa dopo l’adozione di Pina. La cagnolina si era trovata bene, dato che i suoi umani avevano affittato una casa con un piccolo giardino. L’unica cosa che l’aveva fatta soffrire era stato il viaggio in macchina da Milano, dal momento che non era abituata a lunghi spostamenti. La mattina del 4 settembre, non appena si era resa conto che sarebbe dovuta risalire in auto, ha tirato il guinzaglio ed è scappata. Nell’attraversare la strada è stata sfiorata da un pullman, poi, nonostante Antonio le fosse corso dietro, in pochi minuti è scomparsa nel fitto dei boschi.

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Allertati i carabinieri di zona, che avevano fatto partire le ricerche, di giorno e di notte Antonio insieme ad amici e volontari ha cercato incessantemente nella zona senza però ottenere i risultati sperati, rimanendo alcuni giorni nel luogo. Tornato a casa, ha costantemente chiesto informazioni sul proseguimento delle ricerche. L’intera comunità locale si è mobilitata per trovare Pina. Dopo gli avvistamenti delle prime settimane, le ultime notizie risalivano ormai al 18 ottobre. I proprietari della cagnolina avevano quasi perso le speranze. La triste giornata di Natale volgeva al termine, poi una telefonata da un numero sconosciuto ha realizzato quello che può essere definito un vero e proprio miracolo natalizio. Racconta proprio Antonio Schiavone che a ritrovare Pina è stato «Un angelo, davvero, di nome e di fatto: ho ricevuto questa chiamata, la sera di Natale alle 21,30 da un numero sconosciuto ed era Angelo che mi diceva di aver ritrovato la Pina. Ho chiesto qualche dettaglio: il collare in plastica, la macchia e tutto corrispondeva. Angelo e la moglie tornavano da una visita alla figlia e hanno visto il cane lungo la Statale: non so perché, ma la sera, la Pina lasciava spesso i boschi e si avventurava lungo le strade. Probabilmente anche altri l’avevano vista, senza però riconoscerla o fermarsi. Angelo per fortuna l’ha fatto, l’ha inseguita ed è riuscita a prenderla e portarla con sé a Isolaccia. Io sono partito subito dopo aver ricevuto la telefonata, in due ore e mezza sono arrivato da Milano e all’1 l’ho riportata a casa». A rendere concreto questo miracolo Angelo Fachin, componente del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Bormio che ha avvistato l’esemplare di maremmano sul Bernina e ha contattato Antonio. Adesso Pina è «un po’ debilitata, pelle e ossa, la metà di quella che era quattro mesi fa. Ha bisogno di buon cibo, di caldo e un po’ di coccole, ma ha già riconosciuto tutti i “suoi posti” in casa». Una vicenda che si è conclusa nel migliore dei modi regalando a Pina e alla sua famiglia un Natale che non verrà mai dimenticato. (di Elisabetta Guglielmi)

 

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