Un episodio sconcertante in Liguria, dove un ambulante di colore è stato aggredito in spiaggia da un cane: una donna denuncia e parla di razzismo.
Un brutto episodio di razzismo viene segnalato in una spiaggia della Liguria. La vicenda è raccontata da una donna, che si firma solo con le iniziali e dice di avere 43 anni. Questa storia è finita su Facebook e ha preso a rimbalzare di bacheca in bacheca. Protagonisti della vicenda sono un ambulante dalla pelle nera, il cane di alcuni bagnanti, ma soprattutto altri bagnanti che non hanno trovato niente di meglio da fare che rincarare la dose.
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Spiega la donna: “Ho visto un cagnolino scendere le scale di un bar che dà sulla spiaggia e rincorrere abbaiando un ragazzo dalla pelle scura che vende libri. Naturalmente il cane era stato incitato dal suo proprietario. Nel mentre i bagnanti applaudivano compiaciuti”. La protagonista involontaria di questo episodio inizia a chiedersi cosa stia accadendo, chiede a una bagnante perché definisca quel cane “number one”.
In tutta risposta, si prende una serie di insulti irripetibili da parte dell’altra bagnante. La donna non riesce a trattenere le lacrime e a consolarla è lo stesso ambulante, che le spiega come in fondo ci sia abituato a prendersi gli insulti, a volte anche pesanti. Il racconto ha attirato contro la donna decine di messaggi terribili, con minacce esplicite alla sua persona.
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La vicenda a quel punto è praticamente sparita da Facebook, ma se ne è continuato a parlare, tant’è che il settimanale ‘L’Espresso’ ha contattato la donna proprio per chiarire gli aspetti di cosa sia accaduto. Ha detto: “Quei messaggi che mi sono arrivati erano orribili. Minacce esplicite o velate, dicevano ‘non intrometterti che è meglio per te’, ‘la prossima volta tira dritto e non guardare’. Ma io non riesco a non guardare, non riesco a ignorare queste cose”.
Sembra peraltro che la protagonista della vicenda abbia provato a parlare coi proprietari del cane, sentendosi rispondere: “Lui la pensa come noi”. Il post della donna si chiudeva con una riflessione: “Io non ce la faccio ad accettare tutto questo. Non sono un’esperta di migrazioni, non sono una politica, non sono nulla di nulla. Sono solo una donna profondamente sconsolata e preoccupata da questo mondo in cui a volte mi sento come un pesce fuori d’acqua. Ma non ci sto. Io non lo accetto”.
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