Un mondo che, per un certo verso, va incontro al cambiamento: in Costituzione, ambiente e animali tutelati nell’interesse dell’intero ecosistema. Una svolta davvero grande, commentata con grande entusiasmo da Oipa e altre associazioni animaliste impegnate sul campo e non.
Non è assolutamente vero che questo è un mondo da buttar via. Semmai è un mondo da rimettere in piedi, scoperchiando alcuni lati oscuri e mettendo, su legge ed etica, alcune cose in chiaro. Come la tutela di certi spazi e certi esseri viventi fino a oggi per la maggior parte delle volte sfruttati. Nell’interesse della biodiversità, la salvaguardia dell’intero ecosistema e delle future generazioni, le quali necessitano un cambio di rotta notevole e significativo. Per questo motivo, sia Oipa, che altre associazioni animaliste impegnate sul campo e dietro le quinte, hanno accolta con grande soddisfazione la voglia di mettere a legge la tutela dell’ambiente e degli animali, in linea con i “vecchi” trattati europei. Andando avanti così si vince tutti assieme. Ma entriamo ora nel merito.
Un mondo che guarda al progresso: tutelare ambiente e animali è un diritto e dovere a tutti gli effetti
Più i diritti si allargano, più entrano in gioco dei doveri, più la società prende coscienza di ciò che è. E cioè un insieme di persone che devono rispettarsi l’uno con l’altra. Ma non si tratta di rispettare solo noi stessi, come specie, ma anche l’intero ecosistema, fatto di ambiente e animali.
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Per questo motivo non si poteva non gioire per l’inserimento della tutela dell’ambiente e degli animali in Costituzione, con il ddl approvato da poche ore in Senato. Ci si auspica che la riforma possa passare anche alla Camera de Deputati, così da diventare una legge a tutti gli effetti e guardare a un futuro più roseo e progressista.
Nelle ultime ore è intervenuta Oipa (Organizzazione Internazionale Protezioni Animali), con il presidente Massimo Comparotto che rilasciato queste parole: “Un segno di grande maturità. Sancire il fatto che la tutela dell’ambiente e degli animali debba essere riconosciuta anche all’interno della Costituzione della Repubblica Italiana è un atto che ci fa sperare bene per il futuro. Una salvaguardia della biodiversità e dell’intero ecosistema, oltre a essere un segnale forte per le future generazioni”.
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Ma non solo questo. Si guarda, per un attimo, al passato e ci si dice soddisfatti perché si è seguito un iter che doveva essere rispettato a pieno organico: “Nella parte riguardante gli animali – aggiunge il presidente – la riforma è in linea con il Trattato di Lisbona del 2007, che li riconosce come esseri senzienti”. Segnali forti, per un futuro progressista, su diversi fronti.
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