All’inizio del mese di novembre, la sezione locale dell’Oipa, a Prato, aveva denunciato una situazione in continua emergenza nella cittadina toscana, nota per aver accolto una delle più importante comunità cinesi, impegnate nell’imprenditoria tessile. L’organizzazione animalista aveva denunciato un fenomeno raccapricciante quello del costume da parte degli imprenditori stranieri di detenere i cani di razza, legati, all’interno di piccole gabbie, sotto alle intemperie, senza acqua, la cui alimentazione consisteva negli scarti dei pranzi e delle cene.
Condizione igenico sanitarie precarie alle quali erano costretti a vivere i cani. L’Opia nell’arco del 2016 ha sequestrato una quarantina di cani tra i quali l’ultimo, lo scorso 21 novembre, un bellissimo golden retriever, segnalato diverse volte all’associazione.
Sul posto sono interventutle forze dell’ordine e gli operatori dell’Oipa. Il cane è stat individuato ed era microccippato e in buone condizioni igienico sanitarie. Tuttavia, il cane era legato ad una catena corta e abbaiava di continuo, tanto da allarme il vicinato. Il proprietario aveva già avuto modo di confrontarsi con i volontari Oipa che gli avevano dato delle indicazioni su come gestirlo. Non essendo capace di tenerlo in un determinato modo, l’uomo ha accettato di cedere il cane ad un’associazione locale, SOS Animali sottoscrivendo formale atto cessione.
Adesso l’esemplare è in attesa di cominciare una nuova vita, per questo l’Oipa ha intanto lanciato un appello per la sua adozione.
Per chi fosse interessato ad aiutarlo a ricominciare ecco il link
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