Allevamento lager: attrice brasiliana riscatta 135 cani

Allevamento lager: attrice brasiliana riscatta 135 cani

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Oltre 135 cani di svariate razza di taglia medio piccola: yorkshire, lhasa o carlini, tutti in condizioni pietose. Sono scene terrificanti, quelle di fronte alle quali si trovano di fronte volontari e attivisti. Cuccioli in fin di vita, cani condannati a vivere nei loro escrementi, nella sporcizia, senza cure, con infezioni; esemplari semi paralizzati che si trascinano nei corridoi fatiscenti, cani con ferite e infezioni agli occhi, esemplari vecchi che a malapena riuscivano a stare in piedi. Piccole creature bisognose di aiuto sfruttate nella più totale indifferenza alla loro sofferenza.

Le immagini testimoniano l’orrore assoluto e il sentimento con il quale l’attrice brasiliana Luisa Mell, fondatrice di un’organizzazione animalista è entrata nell’allevamento lager: “Tutti sfruttati fino alla morte per la riproduzione e la vendita dei cuccioli”, scrive l’attrice, chiedendo sostegno per poter aiutare quelle povere bestioline tutte in pessime condizioni che necessitano cure, vaccini e in alcuni casi interventi chirurgici veri e propri. A distanza di qualche giorno dal blitz condotto lo scorso 29 settembre, l’attrice ha condiviso alcuni aggiornamenti, ricordando che i volontari stanno lavorando da giorni senza sosta. Tutti i cani sono stati lavati e lavati, sottoposti alle prime cure: “Ho perso il conto di quante volte ho pianto e quante volte mi sono rallegrata. C’ è ancora molto da fare: ci sono molti cani malati e in pessimo stato, ma non ci arrendiamo”.

Alcuni cani purtroppo non ce l’hanno fatta, tra cui un cucciolo di carlino che nonostante le flebo è morto tra i pianti di chi aveva sperato di donargli un’altra vita circondato dall’amore. Ma per i volontari c’è la speranza nel vedere una madre che ha partorito i suoi cuccioli tutti in buone condizioni e che non si dovrà preoccupare per loro.

Molti cani si sono letteralmente trasformati dopo una toelettatura e mostrano riconoscenza nei riguardi di chi li ha salvati. Nonostante il male che hanno subito, possiamo vedere quanto per loro non esista il rancore.
Una realtà che documenta l’altro volto del commercio, quello che specula sulla vita di ogni essere vivente e del quale piccole creature innocenti sono vittime. Proteggerle diventa anche una scelta etica e individuale.

C.D.

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