Allevamenti di cani e gatti per la vivisezione: l’emendamento era già pronto

Allevamenti di cani e gatti per la vivisezione: l’emendamento era già pronto

Una vittoria per tutti! L’emendamento per la vivisezione di cani e gatti è stato ritirato: no alla sperimentazione su di loro.

Gatto in laboratorio e cane nel canile
Emendamento per la vivisezione sugli animali: la lotta della Lav (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

La Lav si era messa in prima linea a combattere la riapertura degli allevamenti per questo scopo, ma la vittoria dopo il ritiro dell’emendamento sulla vivisezione di cani e gatti non è solo una ‘sua’ vittoria ma di tutti i cittadini e coloro che amano gli animali. Dunque la proposta della Lega non ha avuto seguito, e ora ci si attende nuove decisioni che promuovano la sperimentazione senza l’uso di animali. Ma intanto un’importante battaglia è stata vinta!

L’emendamento per la vivisezione di cani e gatti: le lotte della Lav

L’idea paventata poteva ricordare quella di Green Hill, tuttora considerata la più grande mobilitazione cittadina per la chiusura dello stabilimento di Montichiari (BS) dove si consumavano brutalità sugli animali. La Lega infatti aveva proposto un emendamento che richiedeva la riapertura degli allevamenti di cani, gatti e primati per fare sperimentazioni usandoli come cavie.

Cavia in laboratorio
Emendamento per la vivisezione sugli animali come cani e gatti: siamo ancora lontani da una sperimentazione animal-free (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

I senatori della Lega Centinaio, Murelli e Borghi della Lega sono stati i firmatari di questo emendamento, proposto a disegno di Legge di delegazione europea 2024 che prevedeva appunto non solo la riapertura di questi centri ma anche una netta diminuzione della tutela degli animali. Ma la lotta della Lav ha avuto i suoi frutti: si richiedeva non solo il ritiro dell’emendamento ma anche di intraprendere una nuova direzione scientifica nell’ottica One-Health, che tuttora però non viene messa in pratica.

Eppure bisognerebbe prendere spunto dai governi europei, sempre più impegnati a costituire un fondo per una ricerca animal-free, che non si serve degli animali e della loro vivisezione in un’ottica ben più avanguardista. Tuttavia questa non è la prima ‘battaglia’ vinta dalla Lav in tal senso: già in ottobre di quest’anno, l’on. Cioccheti di Fratelli d’Italia aveva proposto un emendamento simile, altrettanto ritirato grazie alla movimentazione della Lega Anti-vivisezione.

Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Sperimentazione animali, cosa non ci dicono sulla vivisezione: una parola scomoda per i ricercatori

L’emendamento per la vivisezione di cani e gatti: una vittoria di tutti

Troppo clamore ha causato (per fortuna) la lotta della Lav contro questa proposta di riapertura degli allevamenti, tanto da costringere il Ministro Salvini a un importante passo indietro sulla proposta degli appartenenti al suo stesso gruppo politico: non solo ha ritirato l’emendamento ma si è anche pronunciato difensore dei diritti degli animali e della loro salvaguardia.

Gatto in laboratorio
Emendamento per la vivisezione su cani e gatti: zero fondi per la sperimentazione senza animali (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Ma la strada da fare è ancora lunga, e ce lo confermano le parole della ricercatrice Lav, Valeria Albanese: i fondi emanati dal Ministero della Salute, contrariamente a quanto avvenuto nel biennio 2021/2022, non hanno previsto neppure un euro per la ricerca che fa a meno degli animali e della loro vivisezione. E sebbene la decisione del leader della Lega e le sue frequenti visite a canili e gattili facciano ben sperare in una mossa animalista del governo, fanno discutere alcune decisioni prese in seno al suo partito.

Basti pensare a quella sulla riforma della caccia promossa dal deputato Bruzzone, che chiedeva l’allungamento della caccia al cinghiale e l’utilizzo di visori notturni per facilitare le operazioni notturne venatorie.

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