Un pericoloso allarme è stato lanciato dal WWF: l’organizzazione mette al centro della discussione l’estinzione dei leoni in diversi parti del mondo. Servono delle misure rapide e intense per contrastare il calo di questa specie e il bracconaggio intorno a essa.
Tempi duri lì fuori. Soprattutto per il mondo animale. Se la pandemia da coronavirus ha colpito più l’essere umano, inadatto a contrastarla fin da subito (conosciamo poi i riscontri nei mesi successivi), in altri campi non arrivano buone notizie. Negli ultimi anni, prendendo a esempio il mondo animale, sentiamo parlare, sempre più spesso, del rischio legati all’estinzione di varie specie. Tra queste, incredibilmente, c’è anche quella legata alla famiglia dei leoni. Il “Re” della foresta è a rischio estinzione soprattutto in diverse zone dell’Africa. L’allarme è stato lanciato dagli esperti del WWF, che individuano il campo d’azione dove orientarsi per far sì che questa specie non crolli del tutto e sparisca per sempre. Le cose non si mettono per niente bene!
Alla base, come sulla punta, di un grosso iceberg, che sta per crollare, c’è sempre la mano “sporca” dell’essere umano. Fortunatamente non quella di tutti, per questo usiamo il termine sporco tra le virgolette. Il bracconaggio e il commercio illegale, sviluppatosi in Africa nei confronti dei leoni, rappresentano le maggiori cause di questa recessione della specie.
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Ma si può parlare di recessione? Forse non è il termine adatto. La parola adatta è abominio. Sempre più spesso, specie selvatiche e di “grossa” importanza vengono sfruttate per il commercio illegale, magari portate ai piedi di qualche potente della Terra per il mero gusto di possedere un predatore nella propria nazione.
Roba da matti, direbbe qualcuno, in gergo. Eppure è così. E poi il bracconaggio, un fenomeno che non cessa d’esistere, anzi, “grazie” ad alcuni filmati che girano in rete, si può vedere come sia presente in diversi luoghi della Terra, come l’Africa. A oggi, questa specie ha visto un crollo del 90% rispetto all’anno 1993. Dai 200mila esemplari si è passati ai 20mila.
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Tutto questo è inaccettabile. Per questo motivo il WWF, che da sempre si occupa delle tutele e della salvaguardia dell’ambiente e del mondo animale, ha lanciato un progetto chiamato “Sos Leone” tramite la propria pagina Facebook. Un modo per aiutare i ranger del posto a salvaguardare i leoni dal bracconaggio e per aiutare gli allevatori con delle lampade solari che allontano i leoni dai loro allevamenti.
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