Un uomo ha dato da bere a un cucciolo di armadillo rosa: il piccolo non aveva più trovato acqua a causa della siccità che ha colpito lo stato del Brasile.
La grave siccità che nelle ultime settimane ha colpito il Brasile, e in particolare lo stato dell’Amazonas e la sua capitale Manaus, è stata definita dalle autorità del governo locale la peggiore mai registrata dal 2010 ad oggi. A soffrire per la penuria d’acqua sono sia esseri umani sia animali, questi ultimi del tutto impossibilitati a trovare fonti di acqua. Ogni qualvolta si cerca di innaffiare i campi ormai aridi, gli animali accorrono per vedere se riescono a bere. Così ha fatto un cucciolo di armadillo rosa non appena ha fiutato l’odore della terra bagnata ed è arrivato in gran fretta. Ad aver fatto inavvertitamente cadere dell’acqua sul terreno era stato Cristiano Henrique de Souza, un ingegnere agronomo che vive nello stato brasiliano del Mato Grosso. Quando l’uomo si è reso conto del piccolo armadillo assetato è subito intervenuto in suo aiuto.
A testimoniare quanto accaduto è un video che lo stesso Cristiano Henrique de Souza ha condiviso sul proprio profilo Instagram all’account social @cristiano henrique de souza.
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Come raccontato nella discalia al filmato condiviso su Instagram, l’ingegnere agronomo stava ispezionando per lavoro dei campi di soia nel comune brasiliano di Ipiranga do Norte, quando si è reso conto della presenza del cucciolo di armadillo. Il piccolo stava scavando con tutte le sue forze nel terreno per raccogliere le gocce d’acqua che l’uomo aveva fatto cadere. Rendendosi conto della situazione, Cristiano ha riempito il tappo della borraccia con dell’acqua si è avvicinato all’animaletto, sperando di non spaventarlo.
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L’armadillo era talmente assetato che non si è lasciato intimorire dalla presenza dell’umano, mettendosi addirittura a bere dal tappo tenuto in mano dall’uomo. In un’intervista, Cristiano ha raccontato che l’armadillo «Stava cercando di leccare l’umidità dal terreno, perciò mi sono chinato e gli ho avvicinato il tappo con l’acqua, e con mia grande sorpresa la piccola creatura ha cominciato a bere direttamente dalle mie mani. Mi è subito dispiaciuto per lui. Non pioveva da così tanto tempo ed era ovvio che fosse disidratato».
La siccità che ha colpito il Brasile sta interessando soprattutto lo stato dell’Amazonas e la sua capitale Manaus: in quasi tutto il territorio è stato dichiarato lo stato di emergenza da oltre due settimane. Il livello del Rio Negro, il fiume sul quale si affaccia la metropoli sede di un importante porto commerciale, è il più basso mai registrato da quando è iniziata la misurazione idrometrica del corso d’acqua nel 1910. Sono soprattutto le comunità dislocate lungo il Rio Negro e il Rio delle Amazzoni a soffrire per la mancanza di acqua potabile e per la mancanza di cibo, conseguenza dell’impossibilità di navigare e svolgere i commerci. Secondo quanto riferito dalle autorità, gli abitanti sono stati costretti a scavare pozzi fatti a mano sui fondali asciutti dei laghi in cerca di acqua.
Ai gravi disagi patiti dalla popolazione, si aggiunge la moria degli animali. La siccità in Brasile ha portato alla morte nelle ultime settimane di più di centocinquanta esemplari di delfino rosa e di migliaia di animali di altre specie. Il cucciolo di armadillo assetato aiutato dall’ingegnere agronomo è solo uno degli innumerevoli esseri viventi che stanno soffrendo per la mancanza di acqua.
L’animale aiutato da Cristiano è un esemplare di armadillo rosa fata. Questa specie di armadillo, nota come “clamidoforo troncato” (nome scientifico di Chlamyphorus truncatus secondo la classificazione tassonomica di Harlan del1825), è un armadillo appartenente alla famiglia dei Dasypodidae e unica specie del genere Chlamyphorus. Questi armadilli sono diffusi in Sud America, dove sono noti con il nome di “pichi ciego” o semplicemente ”armadillo rosa” per via della loro insolita colorazione rosata. L’armadillo fate rosa si distingue dagli altri armadilli per alcune caratteristiche specifiche, quali ad esempio il guscio dorsale flessibile (molto più rispetto alle altre specie di armadillo) che in caso di pericolo può essere “arricciato” fornendo protezione dai predatori. Dalle dimensioni corporee ridotte (non superiori in genere ai dieci centimetri di lunghezza), gli armadilli hanno artigli forti sulle zampe anteriori, che utilizzano per scavare e cercare cibo, come insetti e larve nel terreno.
Questa specie è inserita tra gli animali in pericolo di estinzione, a causa soprattutto della perdita di habitat (determinata dal degrado dell’espansione agricola e dall’urbanizzazione) e del bracconaggio. Gli armadilli sono animali solitari, che si spostano alla ricerca di insetti e larve. Raramente entrano in contatto con gli esseri umani, dei quali hanno paura. Nel caso del cucciolo aiutato da Cristiano la necessità di bere è stata più forte della paura, e ha spinto il piccolo armadillo ad avvicinarsi all’uomo pur di ricevere in cambio dell’acqua. (di Elisabetta Guglielmi)
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