Scatta in anticipo l’allarme processionaria anche nelle regioni settentrionali
Con le temperature miti, in molte regioni è allarme processionaria. L’emergenza in molti Comuni preoccupa i cittadini e sopratutto i proprietari dei cani.
A Savona, in Liguria un cane ha rischiato di perdere la lingua dopo aver assaggiato la larva, racconta Rita Diana, proprietaria di una cagnolina di nome Brina. “Sto sempre molto attenta ma è bastato un attimo di disattenzione e da allora sono state ore di ansia, paura e rabbia. Siamo corsi da un veterinario molto bravo che per fortuna ha effettuato diverse cure che pare stiano funzionando, ma eravamo già pronti al peggio. La lingua ha rischiato di andare in cancrena”, denuncia la donna.
La processionaria non è pericolosa solo per i cani o altri animali domestici. Anche per le persone e i bambini. I cittadini sono preoccupati mentre il Sindaco di Savona rassicura di aver tolto recentemente l’appalto ad Ata e di aver indetto un bando per la cura del verde. Al più presto sarà assegnato e il Comune provvederà alla bonifica delle aree verdi e alla rimozione dei nidi di processionaria.
L’allarme è esteso in molti comuni, da Trento a Genova e nelle località dove sono presenti i Pini.
”Negli ultimi anni l’aumento delle temperature ha anticipato il ciclo vitale di questo animale”, spiega Sandro Zanghellini, naturalista e guida in montagna. “Sulle piante adesso ci sono i nidi che contengono i bruchi nati durante l’estate 2019 dalle uova depositate dagli adulti. Sono rimasti in quel posto in agosto, settembre, ottobre e poi tutti assieme hanno fanno il nido dove passare l’inverno”, prosegue l’esperto spiegando che nelle aree più miti, i bruchi stanno uscendo dai nidi per andare sul terreno e fare il bozzolo per poi diventare falene nel periodo estivo.
Solo le temperature invernali uccidono questo parassita.
La Thaumetopaea pityocampa, comunemente chiamata “processionaria” è una farfalla diffusa in tutta l’Europa meridionale. Il parassita si riproduce sul pino silvestre e il pino nero. Negli ultimi anni, con i cambiamenti climatici e le temperature miti, hanno portato la processionaria anche a quote ad oltre mille metri. Il bruco processionaria supera l’inverno all’interno di un nido di seta. Quando le temperature sono molto fredde, vi è una selezione naturale. A primavera, la processionaria scende dagli alberi per poi trasformarsi in falena.
L’infestazione è estremamente pericolosa e si tratta di un pericolo di ordine sanitario sia per l’uomo che per gli animali.
Le larve hanno dei peli urticanti che possono provocare reazioni allergiche alla pelle, agli occhi e al sistema respiratorio. Il semplice contatto con il bruco può dunque provocare irritazione.
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Di fronte all’emergenza del proliferare delle larve processionarie del Pino, l’associazione GADIT – Guardie Ambientali D’Italia ha lanciato un appello ai Comuni interessati invitandoli a intervenire nei luoghi pubblici per eliminare i nidi del parassita dagli alberi così come previsto da un decreto ministeriale il D.M. del 30/10/07.
Ovvero, i Comuni sono tenuti a disinfestare le zone dove prolificano le processionarie.
“La processionaria è un parassita che colpisce gli alberi dei pini, in cui i bruchi si presentano sui tronchi e sui rami in lunghe processioni oltre a colpire i pini, può costituire un pericolo sia per l’uomo che per gli animali, soprattutto cani e cavalli. I bruchi della processionaria, infatti, sono ricoperti da peli urticanti che a contatto con la pelle, gli occhi o le vie respiratorie possono provocare reazioni allergiche anche gravi”, scrivono l’associazione GADIT.
Le guardie ambientali hanno anche invitato i cittadini che “possiedono alberi di pino a controllare le proprie piante e a intervenire in caso di infestazione. Si consiglia, inoltre, di non sostare, in questo periodo, nei pressi di pinete e di non portarvi i propri cani”.
Alcuni accorgimenti suggeriti dagli esperti per contenere il rischio:
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C.D.
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