Il terrore degli agricoltori in provincia di Novara sono due insetti dannosi, che destano preoccupazione: l’iyphantria cunea e la popilia japonica. Il primo, che viene confuso con la processionaria ed è detto anche ifantria americana, è un lepidottero defogliatore che “risulta essere assolutamente innocua per l’uomo e per gli animali. Come metodo di lotta preventivo si consiglia di rimuovere meccanicamente i nidi, tagliando la porzione di ramo su cui si osservano le prime foglie scheletrizzate e successivamente distruggerli”.
Le informazioni sono state rese note dal Comune di Novara, che sta portando avanti una campagna informativa e che spiega che i maggiori rischi arrivano dall’altro insetto, la popilia japonica, nota comunemente come coleottero killer. L’infestazione attualmente è segnalata nei comuni di Bellinzago Novarese, Cameri, Galliate, Marano Ticino, Mezzomerico, Oleggio e Pombia. Sembra però che i casi si stiano moltiplicando e anche nel capoluogo l’insetto, che divora e distrugge le piante che aggredisce, è stato segnalato nel roseto di largo Bellini.
Avvertono i tecnici comunali: “La popilia è particolarmente nociva: gli esemplari adulti attaccano infatti numerose specie vegetali coltivate e spontanee. Le larve, che si sviluppano nel terreno, sono invece dannose per manti erbosi e pascoli”. Per far fronte a questo tipo di coleottero, la Regione Piemonte ha realizzato un vademecum ricordando l’assoluta necessità di eliminare al più presto eventuali infestazioni.
Il vademecum si rifà al Decreto Ministeriale di lotta obbligatoria. La Regione Piemonte ricorda che “questo coleottero risulta essere particolarmente nocivo. Gli adulti attaccano molte specie vegetali, sia coltivate che spontanee; le larve, che si sviluppano nel terreno, sono invece particolarmente dannose per i manti erbosi e i pascoli”.
Si tratta di “un insetto inserito tra le specie da quarantena, riportato nella direttiva 2000/29 CE e nelle liste di allerta del European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO)”. Viene infine specificato che “anche nel 2016 è stato attivato un piano di contenimento dell’organismo nocivo attraverso l’installazione di 2000 trappole per la raccolta massale e trattamenti contro le larve nei prati utilizzando insetticidi biologici a base di nematodi entomoparassiti e funghi”.
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