L’alce che viveva da due anni con uno pneumatico intorno al collo, è stato finalmente liberato ma ad un caro prezzo
La nostra influenza, voluta o meno, sulla natura ha delle ripercussioni. Se per noi sono di poco valore, di certo non la penseranno uguale gli animali che pagano il prezzo più alto. I loro habitat sempre più ristretti per far si che noi possiamo costruire sempre più palazzi, più strade, più centri commerciali.
L’aria sempre più rarefatta per colpa del nostro smog. Le acque inquinate perché non riusciamo a fare meno di utilizzare la plastica, e quando lo faccio la gettiamo nei posti sbagliati. Gli diamo la caccia gratuitamente, senza alcuno scopo. Li picchiamo, li abbandoniamo, li maltrattiamo non avendo nessuna forma di rispetto per loro.
Di tutto questo, purtroppo, gli unici che ne pagano le conseguenze sono loro. Come la triste storia di quest’alce che per due lunghissimi anni ha vissuto con uno pneumatico intorno al suo collo, ed ora che è stata liberata ha anche dovuto perdere una parte di se.
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Tra le Montagne Rocciose nel deserto di Mount Evans, un ufficiale del Colorado Parks and Wildlife, due anni fa, stava svolgendo una ricerca sulla popolazione delle capre e delle pecore bighorn in quella zona, quando qualcosa catturò la sua attenzione.
Quella fu il primo avvistamento dell’alce che aveva intorno al suo collo uno pneumatico.
Subito è stato segnalato, e dal 2019 altre volte è stato avvistato e tenuto sotto controllo, per capire se la presenza dell’oggetto estraneo potesse aggravare la vita dell’animale.
Sembrava che non influenzasse la sua vita, ma si doveva fare qualcosa, ma catturare l’alce non era così semplice.
Avvisando anche la comunità si è chiesto di poter segnalare immediatamente non appena l’animale fosse stato visto. Così dopo due anni finalmente, una volta individuato, è iniziata l’operazione di soccorso.
Con un tranquillante è stato possibile avvicinare senza pericoli l’alce. Purtroppo però, la rimozione della gomma ha richiesto un ulteriore sacrificio da parte dell’animale. Le sue corna sono state rimosse per poter estrarre lo pneumatico senza far ulteriore male all’animale.
Gli operatori sul posto, hanno prima tentato ogni strada per tagliare la gomma piuttosto che toccare l’animale, ma era impossibile e il tempo a loro disposizione stava finendo.
Fortunatamente, se una cosa positiva si può trovare, ora l’alce è libero e non ha riportato ferite o traumi dovuti alla presenza dello pneumatico.
Non possiamo dire se tagliarle le corna fosse il modo giusto di agire o meno, se si sarebbe potuta prendere un’altra strada. Sicuramente gli operatori presenti avranno vagliato tutte le opzioni, e hanno intrapreso l’unica possibile. Però, ancora ci sono molti punti di domanda su come l’oggetto estraneo sia finito al collo del povero animale, che è stato l’unico a pagare un prezzo troppo alto quando, di certo, lui è il solo a non avere nessuna colpa.
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F.D.M
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