OIPA offre una nuova prospettiva per la Pasqua 2023: una preziosa illuminazione sul perché mangiare l’agnello non sia più “di moda” e abbia numerosi vantaggi.
Per inaugurare il periodo dedicato alle feste pasquali un appello di sensibilizzazione, tra i più sentiti degli ultimi anni, è stato ribadito a Milano – il 1 aprile – in Piazza D’Uomo. Il messaggio ha raggiunto molte persone grazie alla scelta di un approccio popolare e alla sua infinita chiarezza. La riflessione che giunge anche all’ascolto degli amanti degli animali e di chi potrebbe – quantomeno – diventarlo al più presto, si è prefissata l’obiettivo di inoltrare un invito tanto etico quanto vantaggioso sul come comportarsi nei prossimi giorni del 2023.
“Anche se non mangi l’agnello: la Pasqua è sempre la stessa“, è questo il messaggio lanciato da “OIPA” (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) durante il sit-in nel capoluogo lombardo. Sono oltre 300mila i cuccioli di agnello sacrificati durante questo periodo dell’anno, e tale evidenza sarebbe impossibile da accostare a un ideale di pace e speranza.
Il crollo delle vendite della carne di agnello, già nel 2022, aveva gettato le prime basi – nella storia più recente – per un futuro legato alle festività, in questo caso particolare quello della Pasqua, che potesse finalmente discostarsi dal suo ambiguo legame con la morte e il sacrificio di un essere vivente.
Quella che si mostra come un’inconfutabile contraddizione deriverebbe infatti, secondo i portavoce dell’associazione, da un mix tra consumismo – legato al consumo di carne – e al mancato rispetto verso un ideale di “fratellanza con altre specie viventi“.
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La riflessione infine ha desiderato estendersi non soltanto al mercato della carne legato agli agnelli, ma anche in merito a “quel che accade a tutti gli altri animali d’allevamento“. Quando ribadito, in fine, dal Presidente di OIPA “un’alimentazione più etica” non potrebbe che giovare alle vite di tutti, oltre che al benessere degli animali, esistendo – fra l’altro – più di un’alternativa a tale sfruttamento.
Per quel che riguarda, invece, il report dettagliato su cosa significhi la carneficina di agnelli sul territorio in rapporto al suo consumo durante le festività, aveva provveduto a mostrarne alcuni forti contenuti l’associazione “Animalisti Italiani Onlus” nel 2019, mettendo a confronto le sofferenze degli esemplari innocenti al pensiero di molteplici consumatori.
“Il nome della vera pace non mangiarlo“, risposta sul finale “OIPA Italia”, tramite un’immagine condivisa sul profilo Facebook ufficiale dell’associazione animalista.
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