Cane da combattimento attacca due uomini e una cagnolina a Vicenza
Non solo il Sud Italia ma anche nelle regione del Nord registrano il fenomeno dei combattimenti dei cani. Un Amstaff è stato sciolto dal suo proprietario in un parco pubblico a Campo Marzo. L’esemplare si è letteralmente scagliato contro un uomo di 59 anni che stava passeggiando con una piccola cagnolina di razza Jack Russel.
Secondo la ricostruzione dell’aggressione l’amstaff si è lanciato contro la jack russell. Il proprietario della cagnolina per difenderla è stato morso a sua volta.
Dopo aver inferto profonde ferite alla cagnolina, l’amstaff ha mollato la prese e si è poi diretto verso una persona in lontananza. I testimoni non sono riusciti ad identificarla, con molte probabilità si trattava del padrone dell’amstaff.
Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine che hanno accertato quanto accaduto. L’uomo di 59 anni, sotto shock sarebbe intenzionato a sporgere denuncia.
Purtroppo, l’Amstaff come l’American Pit Bull Terrier sono stati creati esclusivamente per i combattimenti nell’Arena, contro i tori, il cosiddetto bull baiting (combattimento di cani contro tori).
Nonostante siano cani di taglia media hanno una muscolatura possente e massiccia, al contempo elegante e agile. Cani che necessitano molto esercizio fisico.
Una razza considerata “pericolosa” in molti paesi. Anche se l’aggressività dei cani, molte volte dipende dal padrone, razze di questo tipo, dovrebbero essere sempre monitorate dai padroni e tenute sotto controllo. Infatti, nelle diverse età dello sviluppo, quando il cane raggiunge la maturità sessuale, potrebbe rivelarsi pericoloso.
Delle vere e proprie macchina “per uccidere”. La mole e la pericolosità di queste razze viene spesso sottovalutata. E’ da ricordare che i cani di grossa taglia, nei luoghi pubblici, dovrebbero essere tenuti al guinzaglio e con la museruola.
In Italia, le razze pericolose non sono vietate. Tuttavia, esiste un corso di formazione per razze pericolose al quale dovrebbero prendere parte i proprietari. In altri paesi, come in Svizzera è introdotto addirittura un “patentino per i cani”.
Quello che emerge da questo drammatico fatto di cronaca è che il padrone dell’Amstaff era ben consapevole della pericolosità del proprio cane. Potrebbe sembrare un rito di passaggio per un cane destinato ai combattimenti. Oppure, il padrone dopo essersi accorto di quanto accaduto, ha mantenuto le distanze e quando ha potuto, ha richiamato il cane, allontanandosi in modo da non essere riconosciuto e di non subire le conseguenze da un punto di vista legali.
C.D.
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