Animalista aggredita e presa a calci a Catania, salvata dal cane Falcor
Una donna coraggiosa che opera in un territorio difficile. Ilaria Fagotto, presidente della Lega Antispecista Italia, è stata vittima di un’aggressione dalle modalità di una vera e propria spedizione punitiva davanti alla propria abitazione alle porte di Catania.
E’ la stessa Fagotto a raccontare quanto accaduto, in una registrazione audio condivisa sui social per evitare fraintendimenti o che siano costruite storie sull’accaduto.
La donna era appena tornata dopo aver fatto il giro dei randagi dei quali si sta occupando. Era davanti al cancello di casa quando ha visto arrivare in lontananza due uomini in moto.
“Due persone scure, vestite di pelle. Hanno fermato la moto lontano dalla mia portata visita. Uno dei due motociclisti si è avvicinato a me. Pensavo che mi volesse chiedere delle informazioni. Per questo ho aspettato prima di aprire il cancello e mi sono girata verso di lui”.
Racconta la Fagotto. L’uomo che portava il casco ha iniziato a colpirla, a prenderla a calci fino a farla cadere a terra. I cani della Fagotto dall’altra parte del recinto hanno iniziato ad agitarsi, volevano andare a difenderla. Uno di loro, un maremmano di nome Falco era riuscito ad arrampicarsi.
“Quando l’aggressore ha visto che uno dei miei cani stava riuscendo a saltare dal recinto, ìè scappato”, spiega la Fagotto che ha subito chiamato i Carabinieri per denunciare l’aggressione.
Sul caso stanno indagando le autorità. La stessa Fagotto ha definito questa aggressione un “un gesto vigliacco”.
“Non so da dove arrivano queste persone. Sicuramente ci sono dei mandati è la classica bastonata commissionata”.
La Fagotto con il suo operato ha sicuramente dato fastidio a qualcuno o qualche organizzazione a convivenza malavitosa. Purtroppo lei stessa non sa a cosa ricollegare questo episodio. “Occupandomi di centinaia di casi, sarebbe interessante che queste persone mi diano degli input per farmi capire il motivo, altrimenti mi sa che le vostre legnate lasciano il tempo che trovano…”.
“Un fatto di gravità inaudita che merita la più dura condannata da parte dell’amministrazione locale e regionale”, ha commentato Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza popolare ecologista, ricordando che la Fagotto “recentemente ha fatto sequestrare quaranta cavalli maltrattati. Ha fermato il business dei combattimenti illegali con Pitbull e ottenuto il sequestro. Qualche giorno fa ha denunciato la persona che ha sparato al cucciolo di cane a Castiglione di Sicilia. Una donna scomoda, colpevole di difendere e tutelare chi non ha voce”.
I dati del Rapporto Zoomafia che ogni anno viene stillato dalla Lav indicano chiaramente quanto sia lucrativo il settore degli animali. Che sia quello del giro di scommesse illegali legato alle corse dei cavallo o ai combattimenti tra cani, la gestione di appalti quali canili. Una realtà che permane in alcuni territori dove il clientelismo ha sempre rivestito un ruolo di primo piano. La realtà siciliana più volte sotto ai riflettori per maltrattamenti e strage di randagi mostra ancora una volta quanto anche per la tutela degli animali siano fondamentali le istituzioni che non siano complici di queste organizzazioni malavitose.
C.D.
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