Sembra essersi volatilizzato tra le montagne l’orso M49 che da alcuni giorni è scappato dal recinto elettrificato in cui l’avevano costretto.
Un magnifico esemplare di orso è braccato dalla guardia forestale 24 ore al giorno nei boschi di Vigolana, nel Perginese, ma sembra essere sparito.
Nonostante non vi fossero segni di aggressività la provincia di Trento ne ha disposto la cattura
Le operazioni del ritrovamento dell’orso sono rese molto ardue da alcune complicazioni. Fortunatamente infatti all’orso prima della sua evasione dalla recinzione elettrificata con 7 mila volt di Casteller, al plantigrado, era stato tolto il radio collare che ne permetteva il facile ritrovamento.
Oggi 22 luglio 2019 presenzierà all’assemblea del consiglio provinciale anche Maurizio Fugatti, il presidente della provincia sarà ascoltato esporre i fatti , ricostruendo l’intera vicenda e rispondendo ai quesiti dell’opposizione.
precedentemente Fugatti aveva già elargito le sue ragioni asserendo:
“Se M49 si avvicinerà a zone abitate, i forestali hanno l’autorizzazione ad abbatterlo”
“Il fatto che l’orso sia riuscito a scavalcare una recinzione elettrificata con sette fili a 7mila volt, certificata dal ministero e da Ispra dimostra il fatto come questo esemplare fosse pericoloso e ci fosse un problema di sicurezza pubblica tale da giustificare l’ordinanza di cattura, scelta non appoggiata dal Ministero“.
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Il presidente della provincia dovrà fornire delle adeguate spiegazioni all’opposizione che sostiene l’impossibilità dell’abbattimento dell’orso senza un’ordinanza, e che ha giudicato come un errore madornale quello di trasportare l’orso senza averlo anestetizzato,cosa che secondo i veterinari a causato un’enorme sofferenza all’animale.
In questo momento molte associazioni e comuni Italiani si contendono M49 per salvargli la vita, Lndc aveva precedentemente dichiarato:
“stiamo al lavoro per presentare in tempi brevi il ricorso nel caso in cui il TAR emetta un’ordinanza che neghi la sospensiva – attualmente esiste solo un decreto presidenziale – siamo pronti ad adire il Consiglio di Stato per affrontare il tema principale di questa vicenda, ossia l’utilizzo strumentale dei poteri attribuiti dall’art. 52 dello Statuto di Autonomia al Presidente della PAT per decidere in modo autonomo la sorte di ogni orso giudicato “dannoso”
“Tale condotta, a nostro avviso, aggira il dettato normativo (art. 11 DPR 357/97) che attribuisce solo al Ministro dell’Ambiente il potere di derogare (nei casi di vera necessità) al divieto di cattura e/o uccisione della fauna protetta, mentre la prassi amministrativa trentina invece è sempre stata quella di agire con ordinanze contingibili e urgenti, adottate ed attuate a tempo di record.”
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Ora Lndc è attiva più che mai ha richiesto ed ottenuto la disponibilità nel poter trasportare e liberare M49 nel parco nazionale d’Abruzzo.
Ispra, l’organismo tecnico del ministero dell’Ambiente continua a seguire costantemente la vicenda,mentre Sergio Costa continua insistentemente a ribadire tramite tweeter: ” Mi appello alle forze politiche e anche a chi sta seguendo le operazioni: non sparate! É un animale braccato e riuscirete a prenderlo ma non sparate”.
L.L.
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